Dopo due mesi e mezzo, palestre e piscine hanno riaperto oggi. Erano state chiuse dallo scorso 7 marzo. Continua quindi il lento ritorno a quella che viene definita la “nuova normalità”. Fanno eccezione due regioni: la Lombardia, dove i centri di allenamento dovranno aspettare fino al 31 maggio e la Basilicata, che ha scelto di tenerli chiusi fino al 3 giugno.
Come sta avvenendo per tutti gli esercizi commerciali, per i bar e i ristoranti anche palestre e piscine ddevono scrupolosamente attenersi a una serie di regole molto stringenti. Questa scelta non sorprende, visto che sono luoghi dove è semplice entrare in contatto tra persone. I gestori di palestre e piscine misureranno la temperatura ai propri clienti servendosi di termoscanner. Se una persona ha una temperatura dai 37,5 gradi in su, dovrà tornare a casa e sarà invitato a mettersi in contatto con il proprio medico curante.
Il primo grande cambiamento è che le palestre dovranno pianificare il numero massimo di persone che potranno essere al loro interno. I clienti saranno invitati a prenotare e saranno tutti registrati. I loro nominativi devono essere conservati per 14 giorni. Questo avverrà perché in caso una persona dovesse risultare positiva, la palestra potrà contattare tutti i clienti che erano presenti nello stesso giorno allo stesso orario per mettersi in isolamento volontario e richiedere attraverso il proprio medico un tampone.
Particolare attenzione è rivolta agli spogliatoi e alle docce. Dovrà sempre essere rispettata la distanza di almeno un metro tra le persone. Tutti i vestiti e gli indumenti personali dovranno essere chiusi Pall’interno di armadietti e contenuti in borse personali. Le palestre forniranno dei sacchetti di plastica per i clienti che non avranno la borsa.
Nei luoghi in cui ci si allena si dovrà garantire la distanza di almeno un metro. Questa distanza dovrà diventare di due metri nelle zone in cui ci si allena intensamente.
Bilancieri, pesi, macchine e attrezzi in genere dovranno essere igienizzati dopo ogni utilizzo. Le palestre dovranno comunque procedere a una pulizia approfondita più volte al giorno.
I clienti, come in realtà era già richiesto anche prima della pandemia, saranno invitati a indossare calzature esclusivamente riservate all’allenamento in palestra. Naturalmente non potranno essere condivisi gli asciugamani, le borracce o le bottigliette, né nessun altro oggetto personale.
Come avviene per tutti i luoghi pubblici, anche in questo caso ci dovranno essere in più punti dei dispenser che contengano soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani. Ogni volta che si entra e si esce ci si dovranno lavare le mani.
L’aerazione dev’essere scrupolosa. Laddove possibile bisognerà aereare aprendo le finestre, mentre i filtri dell’aria condizionata dovranno essere sostituiti con maggiore frequenza.
Per quanto riguarda le piscine, i gestori dovranno far rispettare la regola della distanza di almeno un metro tra le persone, fatta eccezione per i conviventi, cioè le persone che vivono nella stessa casa. Nelle vasche ci dovranno essere almeno 7 metri quadrati di superficie a persona. La stessa misura dovrà essere presa anche per le zone predisposte per prendere il sole. Nelle piscine non si potranno fare feste, eventi o manifestazioni