Palazzo Muselli è un edificio civile situato in, una delle arterie principali della città di Verona, sia per l’importanza dal punto di vista storico, epoca Romana, sia per la presenza di splendidi Palazzi di diverse epoche.
Il Corso Cavour potrebbe essere considerato per certi versi affine al Canal Grande di Venezia, una via di rappresentanza in cui era prestigioso per le nobili famiglie del passato possedere sfarzosi palazzi. Palazzo Muselli è in una location invidiabile: recandosi verso il centro, superato Castelvecchio e l’Arco dei Gavi, si incontrano in rapida successione sul lato sinistro della carreggiata due sontuosi edifici. Tra Palazzo Canossa e Palazzo Portaluppi appare Palazzo Muselli.
I Muselli erano una delle famiglie più ricche della Verona del XVII secolo e come spesso accade tra le famigli ricche anche i Muselli desiderarono avere una loro sede di rappresentanza e il palazzo che si fecero costruire a tal proposito, assunse le forme attuali nel 1662, anche se fu poi modificato in stile neoclassico stile parecchio presente all’interno della città Nel tempo è stato proprietà di famiglie ed enti diversi che l’hanno utilizzato per brevi periodi come propria sede veronese. Giacomo Muselli (1569-1641) era, secondo l’estimo del 1614, l’uomo più ricco di Verona. In quegli anni, la ricchezza si dimostrava anche tramite l’amore per l’arte ed il Muselli nella sua vita radunò una delle più importanti collezioni d’arte dell’epoca: quadri di piccole dimensioni ma di fattura eccelsa, tra cui opere di Tiziano, Veronese, Giovanni Bellini, Brugel il Vecchio, Lucas Cranach nonché disegni di Parmigianino e la “Caduta di Fetonte” di un certo Michelangelo Buonarroti. Completavano la raccolta una serie importante di monete di epoca greco-romana.
Palazzo Muselli, fu gravemente danneggiato nel periodo della ritirata tedesca da Verona al termine della seconda guerra mondiale per essere poi restaurato dagli ultimi proprietari (INPS e Bankitalia).
Il piano terra è caratterizzato dallo stile Neoclassico attraverso finestre rettangolari con inferriate e da un elegante portale con arco in bugnato.
Il piano nobile, acquista la sua eleganza perché è caratterizzato da grandi finestre che terminano con arco a sesto acuto e balconata centrale, mentre all’ultimo livello è presente un mezzanino con piccole aperture. I tre maestosi ed eleganti camini a forma di castello medievale che si stagliano sul tetto sono una caratteristica del tutto particolare.
L’atrio d’ingresso, è degno di nota come anche un salotto decorato con stucchi ma soprattutto un salone al piano nobile il cui soffitto è decorato da un affresco Louis Dorigny raffigurante la battaglia di ponte Milvio addirittura ritenuto da alcuni come scomparso. Vi è infine una sala decorata dedicata al Congresso di Verona del 1822.