“Con Amia abbiamo già intensificato la pulizia straordinaria della caditoie, soprattutto a Veronetta – spiega l’ass. Padovani -. È l’unica arma che abbiamo per intervenire nell’immediato, purtroppo per risolvere definitivamente la situazione va rifatto l’intero sistema fognario. Non basterebbe, infatti, nemmeno il doppio dei tombini per far defluire la quantità di pioggia che è caduta in pochi minuti durante gli ultimi episodi atmosferici. Ma si tratta di un’opera che ha costi altissimi e per cui è necessaria una progettazione complessiva. Abbiamo già mappato in città ben 130 zone critiche, sei quelle di Veronetta: via XX settembre, Santa Maria in Organo, corticella San Faustino, Interrato dell’Acqua Morta, piazza Isolo e via San Nazaro. Per risolvere definitivamente il problema degli allagamenti serve un intervento strutturale all’intero sistema fognario, che non riesce a reggere le bombe d’acqua che si stanno verificando. Si tratta, infatti, di una rete che risale al dopoguerra. Vanno separate le acque bianche da quelle nere, con tubazioni di dimensioni maggiori che tengano conto dei calcoli idraulici attuali. Ci ritroviamo, infatti, una rete di raccolta delle piogge che si basa sulla portata degli anni trenta. Stiamo monitorando tutte le zone critiche, che dovranno essere oggetto di una progettazione complessiva”.