“Se non ci fossero di mezzo un’emergenza sanitaria e soldi pubblici verrebbe da ridere. In realtà quanto accaduto con gli ospedali di Zevio e Isola della Scala è gravissimo: sono riadattate due strutture in tempi da record dalla Protezione civile per lasciarle inutilizzate. Chiuse, neanche per ospitare in isolamento chi non può restare in famiglia perché non a norma dal punto di vista sismico e antincendio. Davvero, sembra una barzelletta”.
A commentare la situazione dei due nosocomi veronesi è la consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon, che attacca direttamente il governatore Zaia: “Ci spieghi il motivo per il quale ha allestito un ospedale per poi non farlo funzionare, nonostante la necessità di porre in isolamento centinaia di persone. Davvero in Veneto e nello specifico nel Veronese non c’era bisogno di questi spazi quando i pazienti della vicina Lombardia sono stati ospitati in Sicilia o Germania? Il punto però non è solo l’emergenza – attacca Bigon – Zaia deve spiegare cosa vuol fare con i nostri ospedali di provincia. La sanità pubblica sul territorio va supportata, la lezione del Covid-19, purtroppo, è arrivata forte e chiara. Appena un anno fa sono state approvate le schede ospedaliere che prevedono una serie di servizi nelle strutture della provincia, a cominciare da Villafranca e Zevio: se la Giunta non vuole applicarle perché il modello leghista è quello lombardo lo dica apertamente”.
Insomma, un problema che torna a riaffacciarsi e che l’emergenza coronavirus ha posto ancora una volta in primo piano. Appena usciti del tutto dall’emergenza, questo il senso dell’intervento di Annamaria Bigon, la regione dovrà far capire che cosa intende fare rispetto agli ospedali di provincia.