Ospedale, posti letto e servizi mai attivati E’ rimasta lettera morta anche ogni possibilità di potenziamento del pronto soccorso

“A cinque anni di distanza dall’approvazione della legge regionale, le schede ospedaliere decise per l’ospedale di Bussolengo non sono state ancora applicate. Molte delle dotazioni di servizi e posti letto non sono state attivate e, da quanto emerge dalla risposta della Giunta alle mie interrogazioni, si tratta di un tradimento definitivo”. A dirlo la consigliera regionale veronese del Pd, Anna Maria Bigon, che ricorda i contenuti delle schede che stabilivano per l’ospedale di Bussolengo “50 posti in area medica, 25 in area chirurgica, 50 in area riabilitativa e altri 14 per l’Unità riabilitativa territoriale. Di fatto ci viene detto che l’attuazione delle schede arriverà solo con la realizzazione dell’Ospedale di comunità, dotato di 24 posti letto e nel quale dovrebbero insediarsi anche i 14 posti previsti per l’Unità riabilitativa territoriale. Ma parliamo del giugno 2026. Non solo: anche a patto venga realizzata la struttura, con quale personale verrà dotata, viste le carenze attuali e i pensionamenti previsti, senza dimenticare le dimissioni volontarie? In ogni caso resta lettera morta ogni possibilità di potenziamento del Pronto Soccorso, dei reparti inattivi e dei diversi laboratori dislocati altrove. Un’operazione inaccettabile, attuata senza alcuna discussione istituzionale. Occorre attivare immediatamente ogni risorsa possibile per potenziare questi ospedali, assumendo il personale necessario”. “Il governo della Regione – conclude Anna Maria Bigon – non può continuare a dire che manca personale. Deve dare la soluzione ai problemi, come da sempre noi abbiamo proposto, a partire dalla attrattività delle professioni sanitarie e dalla riorganizzazione, anche economica. Il problema di fondo è quella della Giunta Zaia è una scelta politica”.