Ospedale di Marzana: “Utenti disorientati e presenze incongrue” Fp CGIL chiede il ripristino del portierato pomeridiano per evitare che l'ospedale di Marzana si trasformi in un luogo di ritrovo per ragazzi.

Dalle gare con i monopattini alle partitelle di calcio lungo i viali dei reparti tra le auto in sosta: complici gli ampi spazi, la dislocazione dispersiva dei reparti e, soprattutto, il venir meno del servizio di portierato all’ingresso della struttura in orario feriale pomeridiamo, l’ospedale di Marzana è diventato luogo abituale di ritrovo per molti giovani che frequentano le scuole presenti nella frazione (almeno fino alla fine dell’anno scolastico).

Una presenza che evidentemente stride con la natura del luogo di cura ma che può creare anche situazioni di rischio per i pazienti e gli stessi ragazzi in rapporto agli spostamenti di mezzi motorizzati che avvengono all’interno del nosocomio che mal si conciliano con i loro giochi.

Il senso di abbandono che ha favorito tali frequentazioni crea disagi agli stessi visitatori e pazienti, spesso disorientati dalla struttura labirintica dell’ospedale, aggravata dalla carenza di segnaletica interna e dalla mancanza di una figura di riferimento a cui poter chiedere informazioni.

Ospedale di Marzana: urge il ripristino del portierato

Fin dallo scorso maggio, come Sindacato dei lavoratori della Sanità Fp Cgil Verona abbiamo dunque sollecitato l’Ulss al fine di ripristinare il servizio di portierato in orario pomeridiano feriale presso l’ospedale di Marzana.

La risposta dell’amministrazione sanitaria è stata che tale  richiesta “non è attualmente compatibile con la dotazione del personale” e che si valuterà la possibilità di installare un sistema di videosorveglianza e di “ampliare” il servizio di portierato.

Fp Cgil ribadisce che non si tratta solo di un problema di sicurezza in senso stretto, ma di un intervento doveroso, che non è di “ampliamento” del servizio ma di completamento, complementare, rispetto al turno di portierato del mattino, che deve puntare a lenire il senso di abbandono che avvertono gli utenti e che favorisce il proliferare di presenze estranee rispetto al contesto ospedaliero.

Su questo punto ci attendiamo degli interventi risolutivi entro l’avvio del prossimo anno scolastico come già richiesto anche da tanti cittadini con proteste e lettere ai quotidiani.