Continua a tenere banco la vicenda delle “porte aperte” all’Ospedale di Marzana, ancora privo del servizio di portineria. Così la Cgil si è rivolta al prefetto.
“Dall’ultima nostra sollecitazione – ha detto Antonio De Pasquale, Segretario generale Fp Cgil Verona – sono passati altri tre mesi senza che l’amministrazione sanitaria scaligera sia riuscita a risolvere il problema degli accessi incontrollati all’Ospedale di Marzana. Ogni giorno a partire dalle 13.00 e ogni notte, la struttura rimane priva del servizio di portineria per la mancanza del relativo addetto del turno pomeridiano e del turno serale/notturno. Da tempo come Fp Cgil segnaliamo tale situazione come un brutto biglietto visita, anzi, come un segno di degrado e decadenza di quello che è l’unico ospedale dell’Ulss in territorio comunale. Oltre a mettere a repentaglio la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori assieme alle loro proprietà personali (si pensi soltanto alle automobili parcheggiate all’interno), tale condizione rappresenta un rischio per i pazienti e un disagio anche per i visitatori per i quali non è mai facile orientarsi all’interno della struttura labirintica del nosocomio. La cosa più avvilente per la presunta sanità d’eccellenza che Verona e il Veneto dovrebbero rappresentare, è che non si riesce ad avere un confronto con l’attuale Direzione dell’Ulss 9, la quale svicola da ogni nostra richiesta di incontro.
Viene da chiedersi come sia possibile affrontare le innumerevoli criticità della sanità territoriale se non si è nemmeno in grado di assicurare un minimo di servizio, controllo e decoro all’ingresso delle proprie strutture.
Per queste ragioni ci siamo rivolti al Prefetto affinché induca la direzione dell’Ulss a sedersi ad un tavolo e mettere fine a questa telenovela che va avanti da davvero troppo tempo.