Una gara senza domani per la Tezenis Verona, che nella semifinale promozione playoff contro Pistoia, dopo essere andata in vantaggio 2 a 0, non è riuscita a chiudere la serie in terra toscana e stasera alle 20.45, si giocherà in casa il tutto e per tutto per raggiungere l’appuntamento con la storia, la finale per la serie A1.
I DUELLI. In una partita dove ogni singolo dettaglio può fare la differenza più che sulle squadre bisogna concentrarsi sui giocatori in grado di fare la differenza. La sfida più intrigante è quella tra i due americani di punta: Anderson per Verona, che è reduce da una partita da soli 8 punti e Johnson per Pistoia, il vero leader dei toscani, colui che ha le chiavi dell’attacco pistoiese.
L’altro duello interessante è quella tra il Johnson veronese, condizionato delle due sconfitte si Pistoia dal problema alla caviglia rimediato in gara 2 e Wheatle, che con il suo atletismo ha dato più di qualche gratta capo a Verona.
I due capitani, Rosselli e Della Rosa, molto simili tra loro, non appariscenti a livello statistico, ma sempre presenti nei momenti importanti delle partite.
Infine forse la chiave per Verona sarà l’apporto dei lunghi Candussi e Pini, con soprattutto il primo determinante nelle vittorie gialloblù, duo veronese che dovrà fronteggiare i centimetri sotto canestro di Magro. Tante sfide nella sfida, dunque, chi saprà mantenere i nervi saldi e riuscita a vincere il propio duello personale verosimilmente scrivere una pagina importante di storia.
LE CURIOSITÀ: Verona è a caccia della sua prima finale promozione della storia dopo aver perso le 2 precedenti semifinali e nelle decisive gare 5 ha un bilancio di 4 vittorie e 1 sola sconfitta, ultimo successo in gara 5 sempre in questa stagione nella serie dei quarti di finale contro a Mantova 77 a 61 il risultato finale. Come i gialloblù anche Pistoia ha gia giocato una decisiva gara 5 quest’anno, nella serie precedente contro Cento, partita vinta per 64 a 57 con i toscani che proveranno a completare la rimonta che gli ha visti in svantaggio 2 a 0, impresa riuscita solo 4 volte su 66 medesime situazioni.
Giovanni Miceli