Ore 18.57, il Muro (finalmente) va giù Berlino diventa una città sola, il mondo intero festeggia un momento che è già storia

E’ la notte tra il 9 e 10 novembre 1989. Il mondo è testimone di uno degli eventi più rilevanti del XX secolo. Il muro che divide in due la città di Berlino cade.
La Germania, dal 1949, è sempre stata divisa in due. Nella parte ovest vi è la Repubblica Federale Tedesca (BRD). Uno stato che durante la Guerra Fredda è schierato con il blocco occidentale, guidato dagli Stati Uniti. La parte est invece prende il nome di Repubblica Democratica Tedesca (DDR), filocomunista e alleata con l’Unione Sovietica.
L’emblema di tale separazione è proprio Berlino. La città, infatti, durante tutto questo periodo, è ad ovest occupata dalla BRD mentre ad est dalla DDR. A dividerla c’è appunto il celebre muro.
Il 9 novembre 1989 è la data della crollo simbolico del muro, in quanto perde ogni sua funzione. Da quel momento i berlinesi possono passare da una parte all’altra senza limitazioni e visti.
La sua caduta rappresenta una perdita d’importanza per le frontiere tra le due Germanie. Non solo. Sancisce anche l’inizio del declino dell’autoritario e opprimente governo della DDR.

La lunga notte di Berlino
Tutto parte da un errore burocratico. Sono le 18.57 del 9 novembre del 1989. Il portavoce del governo della DDR, Günter Schabowski, presiede una conferenza stampa.
In questa occasione annuncia l’approvazione di un’ordinanza che permette il libero passaggio dei cittadini della Germania est ad ovest. Quando gli viene chiesto da quando entrerà in vigore risponde: ”Per quanto io ne so, da subito”. Schabowski non è correttamente informato. L’idea del governo è, sì, che le persone possano avere maggiore libertà di movimento. Le parole del portavoce del governo scatenano un’immediata reazione. Una moltitudine di berlinesi inizia a riunirsi presso i vari checkpoint della città.
“Via libera per tutti”
La pressione dei cittadini diventa sempre più insostenibile. Verso le 11, al posto di blocco Bornholmer Straße, si arriva addirittura a contare quasi ventimila persone.
Harald Jäger, il tenente/colonnello a capo di quel posto di blocco, prende una decisione storica. Non ricevendo ancora alcuna direttiva, sceglie di far passare tutti liberamente. Entro le 24 ogni gate della città viene aperto.
Durante tutta la notte i berlinesi si riversano in strada a festeggiare. Celebrano la libertà di movimento ma anche quella di poter riabbracciare persone da cui sono stati divisi per anni.
Infatti, il muro aveva improvvisamente diviso la città, separando amici, famigliari, fidanzati. Persone che avevano poi avuto difficoltà a rimanere in contatto sia per l’estrema difficoltà di attraversare i confini sia per la forzata interruzione delle comunicazioni via telefono e posta tra le due parti.

 

Esisteva dal 1961

Il muro di Berlino viene eretto all’improvviso, nella notte tra il 12 e 13 agosto 1961. A ordinarne la costruzione è il governo della DDR. La motivazione è quella di fermare il costante esodo dei propri abitanti verso ovest. Inizialmente, la struttura è in filo spinato. Nel periodo successivo viene costruita quella vera e propria, in muratura e alta circa 4 metri.
Nel 1962 è, poi, innalzato un altro muro parallelamente all’originale. Viene creata, così, la cosiddetta “striscia della morte”. Largo decine di metri, è uno spazio vuoto tra le due recinzioni, costantemente illuminata a giorno. Il proposito delle nuove modifiche è quello di rendere ancora più difficile scappare. Proprio a tal fine, viene anche dato ai soldati di guardia l’ordine di sparare a vista a chiunque tenti la fuga.
Nei 28 anni in cui il muro di Berlino rimane in funzione, molti sono i tentativi di fuga. Approssimativamente, cinquemila di essi vanno a buon fine. Circa 138 persone perdono, però, la vita nel tentativo di raggiungere la parte ovest della città.
In direzione opposta, invece, si ha un unico caso negli anni ’70, un soldato americano ubriaco. Gli altri sono soprattutto attraversamenti per oltraggio o sfide. Tutto finisce quel 9 novembre 1989.

Giorgia Silvestri