La prima metà dell’anno vede un incremento a doppia cifra dell’interscambio commerciale tra la provincia di Verona e i Paesi parte dell’Unione Economica Eurasiatica (UEEA) che oltre alla Federazione Russa comprende Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan. Nei primi sei mesi dell’anno l’interscambio ?C che coinvolge 1.200 imprese – è cresciuto del 24% a 222,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2020, ritornando, di fatto, ai livelli pre-Covid (222,7 milioni nel primo semestre 2019). Da gennaio a giugno 2021 l’export delle aziende veronesi è cresciuto del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (? 125,5 milioni vs ? 117,4 milioni), grazie soprattutto ad abbigliamento e automazione, che rappresentano ciascuno circa un quarto del totale, seguiti da arredo (mobili e marmo, 9%) e agroalimentare (4%, grazie soprattutto al vino). Solo la Russia rappresenta l’11° mercato di sbocco delle esportazioni scaligere, superando i 227 milioni nel 2020. Altrettanto importante, però, è stata la crescita dell’import nei primi sei mesi dell’anno (+55%, da 62,4 a 97,1 milioni su base tendenziale).
I dati, presentati dalla Camera di Commercio di Verona, sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza, organizzata dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con il Comune di Verona, per presentare il programma del Forum Economico Eurasiatico di Verona che si svolgerà in presenza e in streaming giovedì 28 e venerdì 29 ottobre 2021 al Palazzo della Gran Guardia. Il titolo della XIV edizione è: “L’Eurasia per un nuovo ordine geopolitico ed economico-sociale: Upgrading to a new, people-centered economy”.
Durante la conferenza sono intervenuti Federico Sboarina, Antonio Fallico, Riccardo Borghero, Nicola Baldo, Massimiliano Pontarollo, Domenico Galia, Giandomenico Franchini e Pierluigi Magnante.