Ora Giorgetti chiama in causa l’Agsm "Potrebbe essere l'azienda a finanziare una parte degli interventi onerosi che servono"

“Abbiamo molti cittadini che ricevono il reddito di cittadinanza e, purtroppo a causa del Covid-19, abbiamo anche molti cittadini che attualmente sono in cassa integrazione.
Perchè non inserirli in una task force che possa subito ripulire le nostre strade dall’enorme quantità di detriti, foglie e rami che anche ieri hanno ostruito le caditoie creando improvvisi e dannosissimi allagamenti, come successo a Parona?
Chi riceve sussidi statali credo che non abbia solo il legittimo diritto ad essere aiutato, ma sono convinto che abbia anche dei doveri nei confronti della collettività”.Questa la proposta di Giorgio Pasetto,(+Veneto).
“Servono finanziamenti straordinari per intervenire sulla rete fognaria, se vogliamo salvare Verona. E compatibilmente ai propri equilibri di bilancio, potrebbe essere Agsm a contribuire stanziando dei fondi per misure a breve e medio termine».
Massimo Giorgetti, di Fratelli d’Italia, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, interviene sulla necessità di programmare soluzioni per difendere la città dagli allagamenti che si stanno verificando con sempre maggiore frequenza.
“L’azienda municipalizzata dell’energia», sottolinea il consigliere veronese, «vanta un bilancio roseo, con quasi 30 milioni di euro di utile registrati nel 2019. Inoltre è il socio più importante di Acque Veronesi, che sta già intervenendo sulla rete fognaria di Veronetta per risolvere il problema del deflusso dell’acqua piovana. Con ulteriori fondi a disposizione, Acque Veronesi potrebbe ottimizzare il sistema di scolo in altre zone della città che sono a rischio allagamenti. E allo stesso tempo Agsm mostrerebbe fattivamente la propria vicinanza ai cittadini e alle imprese messe in ginocchio dal maltempo».
Quasi “rassegnato”, l’intervento di Michele Bertucco (Verona e Sinistra in Comune). “E’ certo che i nubifragi di questi giorni non appartengono, agli eventi atmosferici di carattere eccezionale o straordinario, eppure hanno visto allagare un altro quartiere della città, Parona. Nonostante tutte le segnalazioni, nonostante le prove provate della fragilità idrogeologica del sistema urbano di gestione delle acque, si continua a far niente di niente, negando le manutenzioni e gli interventi strutturali necessari e scaricando la colpa sul destino cinico e baro”. Elisa La Paglia (Pd), punta il dito su Parona, pesantemente colpita dagli ultimi eventi atmosferici. “Ma a Parona gli esercenti sono cittadini di serie B? La domanda è lecita, perché nel 2018 in una ventina hanno presentato domanda di risarcimento e non sono mai stati risarciti”.
:“Abbiamo una nuova attrazione a Verona: le cascate di Parona. Ormai, a ogni nubifragio, i paronati si ritrovano a spalare acqua e soprattutto a pagarsi i danni, perché nessuno li aiuta. Nel 2018 oltre 20 tra commercianti e residenti hanno inviato alla Regione i moduli per la domanda di risarcimento, ma a loro non restarono neppure le briciole. Quindi gli obiettivi sono due: anche i commercianti di Parona vengono risarciti e il Comune di Verona ponga finalmente in atto tutte le misure necessarie a far scaricare l’acqua in Adige o in una canalizzazione ad hoc”.