Un vaccino per debellare il mal dell’esca. Il Centro di ricerca Crea di Conegliano Veneto sta sperimentando alcune molecole che potrebbero essere in grado di rendere immuni le viti dal flagello viticolo, che causa una moria delle piante fino al 30% nel corso della loro esistenza produttiva, con danni per la viticoltura della nostra provincia che ammontano a centinaia di migliaia di euro. La notizia è emersa ieri nel convegno promosso da Confagricoltura Verona dal titolo “Mal dell’esca: è sempre più flagello viticolo – stato dell’arte e possibili soluzioni”, che si è svolto nella Cantina Valpolicella di Negrar, con il contributo di Banco Bpm e partner tecnici i Vivai cooperativi Rauscedo con la Cantina Valpolicella di Negrar. Un problema antico, è stato ripetuto nel corso del convegno, che oggi è tornato a farsi sentire in maniera molto più forte e prepotente sia a causa dei cambiamenti climatici, in seguito all’utilizzo degli impianti a guyot, che si sono fortemente diffusi in Valpolicella. Il convegno, moderato da Giannantonio Armentano dell’Informatore Agrario, è stato aperto da Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona, da Leonardo Rigo, responsabile della direzione territoriale di Verona e Nordest del Banco Bpm, e da Renzo Bighignoli, presidente della Cantina Valpolicella Negrar.