C’è poco da fare: il premio Oscar conserva sempre la sua ineguagliabile magia. Anche in questa 96a edizione, infatti, nel corso della cerimonia che ha decretato l’assegnazione dei riconoscimenti ai vari protagonisti della stagione cinematografica, le emozioni, il brivido e la sensazione di assistere ad un evento straordinario sono stati pienamente confermati. Sono gli attimi che tutti coloro che dedicano la propria vita alla settima arte vorrebbero vivere. Quei momenti che segnano inevitabilmente la storia e regalano ad alcuni fra i mortali una gloria perenne e imperitura. In onda e in chiaro sulle reti Rai, la trasmissione si è rivelata piacevole e accattivante con ospiti di livello e analisi accurate, in un continuo e perfetto alternarsi degli interventi in studio con la diretta dal Dolby Theatre di Los Angeles.E, in California mai come in questo 2024 tutto è filato incredibilmente liscio, dopo gli ultimi anni contraddistinti dalle più impensabili gaffe e da attimi di vero e proprio imbarazzo. A parte le classiche (ed evitabilissime) provocazioni del comico e conduttore di turno, Jimmy Kimmel, la premiazione verrà ricordata per l’eccellente gestione dei tempi da parte dell’Academy, per l’eleganza e lo stile con cui candidati hanno saputo accettare sconfitte e raccogliere vittorie, per le loro toccanti parole di ringraziamento e per gli iconici momenti legati alle diverse performance canore; a questo proposito, memorabili l’interpretazione di Ryan Gosling nelle vesti del bambolotto Ken, in uno sgargiante completo di paillettes rosa e l’esecuzione perfetta di Billie Eilish e Finneas O’Connell, che alla fine si sono meritatamente portati a casa la seconda statuetta della loro carriera.Peraltro, l’Oscar per What Was I Made For? è, di fatto, risultato, alla fine, l’unico premio assegnato al fenomeno della passata stagione estiva, Barbie. Un ben misero bottino rispetto a quello che lasciavano presagire le otto nomination. Chi, invece, ha giocato la parte del leone sono stati senza dubbio Povere Creature di Yorgos Lanthimos e l’altro film che già aveva macinato record su record nelle sale, Oppenheimer del mitico Christopher Nolan.
Veri delusi della serata il già ricordato Barbie di Greta Gerwig, Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese e Maestro diretto e interpretato da Bradley Copper: per loro, da registrare a cerimonia terminata solo un pesante e amarissimo zero (la faccia del più volte inquadrato Robert De Niro [KFM] in prima fila lasciava trasparire più di un qualche malcelato pensiero…). Anche per l’Italia, la cui unica chance era per il lavoro di Matteo Garrone, nessun successo.Di contro, produzioni sulla carta certamente minori come La zona d’interesse, Anatomia di una caduta e American Fiction si sono tolte delle eccellenti soddisfazioni, vedendosi riconosciute come pellicole davvero originali e di grande qualità. A differenza degli ultimi sei/sette anni, la cerimonia degli Oscar 2024 era costellata da titoli davvero importanti, notevoli anche sotto il profilo della durata effettiva e divenuti dei veri propri “casi” al botteghino. Le sorprese, però, non sono certamente mancate a fronte di quello che rimane uno degli spettacoli più belli e prestigiosi al mondo, per ciò che sa regalare e per il modo unico in cui il firmamento delle stelle e dell’arte brilla più intensamente che mai. That’s Entertainment!
Matteo Quaglia