Oppeano. Sempre attento ai più deboli Il rito funebre celebrato dal vescovo emerito Giuseppe Zenti

La comunità di Ca’ degli Oppi ha dato l’addio ad un illustre figlio della Bassa. Folla nella chiesa di San Gerolamo per le esequie del preside Luciano Carazzolo, presiedute da monsignor Giuseppe Zenti, vescovo emerito di Verona, che ha concelebrato il rito con una decina di confratelli amici del defunto. E poi la comunità civile di Oppeano, rappresentata dal gonfalone del Comune e dal sindaco di Oppeano, Pietro Luigi Giarretta, in veste ufficiale, con fascia tricolore. Molti gli esponenti della scuola veronese: gli ex provveditori Giovanni Pontara e Stefano Quaglia, gli ex presidi Marcellino Schiavo, Giampietro Tiozzo, Silvio Gandini e Mariangela Icarelli, attuale dirigente del liceo Galileo Galilei, dove Carazzolo era stato indimenticato titolare. Moltissimi gli insegnanti e gli allievi e i rappresentanti del volontariato locale. “Amico e collega”, ha esordito mons. Zenti, “oggi concelebrano due preti cui Luciano ha insegnato i Promessi Sposi in seminario. È stato un grande dono di Dio, un uomo delle Beatitutini. Due per lui in particolare: beati i miti, perché sapeva prendere le persone e le cose per il verso giusto, e beati gli umili e i puri di cuore che credono in Dio e fanno grandi cose. Un vero cristiano che ha seguito Cristo senza ostentazione, al naturale”. Una decina gli interventi alla fine del rito. “Un papà presente, premuroso, ottimista”, ha ricordato il figlio Marco. “Grazie per i 44 anni di matrimonio con mamma Dorina anche da parte di Sara, grazie per il nonno che sei stato per Andrea. Il tuo nome contiene l’idea di una luce, calda, diffusa, delicata, rassicurante”. Da Silvia, un’allieva del Bolisani di Isola della Scala degli anni ’90, ora medico, “orgogliosa di quello che abbiamo fatto insieme”, un arrivederci come ad un amico, ad un compagno di viaggio. “Uno stile unico”, nel saluto dell’ex provveditore Stefano Quaglia, “un raro equilibrio, una straordinaria capacità di sintesi e di risposta. Eravamo amici veri”. “Non conta quanto si vive, ma come si vive”, la conclusione del sindaco Giarretta. Unanime e trasversale il rimpianto e la riconoscenza per un uomo che ha saputo segnare il suo tempo con l’attenzione ai più deboli: erano presenti alcuni ospiti della Fondazione Marcello Zanetti, cui Carazzolo aveva dedicato molte energie e attenzioni. All’uscita della bara di legno chiaro con un cuscino di fiori bianchi, un grande, prolungato, commosso applauso. Così Ca’ degli Oppi ha salutato il prof. Luciano Carazzolo, il preside di importanti istituti cittadini che per tutti era rimasto “El Ciòlo”, sorridente, autoironico e ammiccante nomignolo, cui era molto affezionato. Lino Cattabianchi