“All’epoca dei fatti, la gestione dell’immigrazione irregolare in Italia necessitava di una svolta e il consenso eccessivo a Matteo Salvini andava fermato, anche con metodi drastici”. Così Paolo Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo e segretario provinciale del Carroccio commenta il processo Open Arms. “L’arringa di Giulia Bongiorno ha dimostrato che Open Arms sapeva in anticipo la posizione del barcone, a cui in due ore era stato offerto un porto sicuro. Al di là del processo, questo è un momento in cui l’Europa è chiamata a prendere decisioni vitali sulla gestione dell’immigrazione, mi sembra il minimo sostenere chi ha avuto il coraggio di dire ‘basta’ all’immigrazione irregolare, sorretta da trafficanti di morte”. A ribadire la sua totale solidarietà a Salvini anche il senatore Paolo Tosato, il quale ha sostenuto come “l’accusa di sequestro di persona sia assurda e ci auguriamo che venga fatta giustizia. Durante l’operato di Salvini, non solo sono diminuiti drasticamente gli sbarchi, ma anche le morti in mare. Il problema dell’immigrazione clandestina e del controllo dei confini deve essere affrontato in Parlamento, non nei Palazzi di Giustizia”, ha concluso.