“Una fusione che farebbe male al sistema economico, al tessuto sociale, alle imprese e al territorio veronese. Siamo assolutamente contrari ad operazioni di facciata , improvvisate e non concertate con in principali attori protagonisti, che in realtà altro non sono che le imprese e le attività della città di Verona, le migliaia di piccole aziende e le partite Iva che non troverebbero più risposte adeguate alla richiesta di credito. Un’operazione che comporterebbe un evidente indebolimento del sistema bancario italiano e, di conseguenza, delle comunità territoriali (privati e soprattutto imprese) che rappresentano la spina dorsale dello stesso sistema. Diciamo no quindi ad accelerazioni improvvisate e pericolose”. Lo afferma in una nota il movimento politico Verona Domani, guidato dal presidente Matteo Gasparato. “Esprimiamo quindi seria preoccupazione per questa possibile fusione bancaria che vedrebbe nella sostanza la creazione di un grande sistema di duopolio bancario, assolutamente pericoloso e controproducente per famiglie, imprese e aziende del nord in partocalare. Pensiamo tra l’altro ai 6000 esuberi che deriverebbero da questa soluzione, esuberi rappresentati da famiglie, anche veronesi, che subirebbero gravissime conseguenze economiche. Siamo fermamente convinti che per tutti i consumatori ed i cittadini veronesi la concorrenza economica e bancaria, così come in tutti gli altri settori, sia sempre un fattore positivo, vantaggioso ed auspicabile. Il rischio alquanto probabile di rialzi sui prezzi per i servizi bancari appare evidente e serio. Siamo dell’opinione che serva necessariamente un dialogo ed un confronto aperto con il governo nazionale e non accelerate solitarie senza adeguata concertazione”.