Gira vorticosamente una voce (per ora non confermata) dalle parti di Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto. Qualche consigliere, sembra due o tre della galassia leghista, al pari di cinque parlamentari avrebbe chiesto e ottenuto i 600 euro messi a disposizione dal governo per le partite Iva. Chiariamo: nulla di illegale, giacché l’esecutivo non ha posto il minimo paletto per scongiurare situazioni simili. Dei parlamentari in questione si sa soltanto che sono cinque, appunto, e che tre sono leghisti, uno dei 5 Stelle e l’altro di Italia Viva. I nomi non vengono fuori per questioni di privacy. Idem a Venezia, dove però non v’è ancora la certezza dell’appropriazione per nulla indebita ma sicuramente immorale. I parlamentari guadagnano 12 mila euro al mese. I consiglieri circa 8. Difficilmente chi ha ottenuto il sussidio uscirà allo scoperto, ed è dubbio pure che provi vergogna per quanto fatto. Nel frattempo il commissario della Liga Veneta Lorenzo Fontana assicura che se i sospetti verranno confermati, i consiglieri non verranno ricandidati. Ci sembra il minimo. Diano anche i quattrini in beneficienza. Almeno questo.