L’inchiesta su Filippo Turetta per il femminicidio di Giulia Cecchettin è ormai chiusa. Il capo d’imputazione formulato dalla Procura, che si appresta a chiedere il processo nei confronti di Filippo Turetta, è di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi continuato e occultamento di cadavere.
Lo ha comunicato il Procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi nella mattinata del 15 maggio: ecco cosa è stato deciso.
Chiusa l’inchiesta su Filippo Turetta
Per l’omicidio di Giulia Cecchettin non sarà percorribile la via del rito abbreviato, per il cambio dell’imputazione da omicidio volontario a premeditato: questo è quanto deciso dal procuratore che ha chiuso l’inchiesta su Filippo Turetta.
Il giovane era stato arrestato dopo una fuga folle in autostrada nei pressi di Lipsia in Germania, dopo essere stato trovato fermo in una piazzola di sosta, senza cibo e senza benzina. Ad oggi Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin rimane recluso nel carcere di Montorio.
Per la fissazione dell’udienza preliminare, ha proseguito il procuratore, “ci saranno i tempi tecnici necessari alla difesa per controllare, vedere, compulsare il fascicolo processuale, che è rilevante. Ci sono tutte le consulenze che dovranno essere valutate, anche se sono state fatte con la partecipazione della difesa fin dall’inizio. Fatto questo – ha concluso – penso che i tempi saranno brevi”.
Contestato anche lo stalking
Omicidio volontario pluriaggravato anche dalla premeditazione e dalla crudeltà, il possesso del coltello, il sequestro di persona e l’occultamento di cadavere, ma anche stalking: sono queste tutte le accuse contestate a Turetta per l’omicidio di Giulia.