Stefano Signorini è un reporter veronese, nato nel 1961, con l’amore infinito per la fotografia che ha radici lontane, quando all’età di 17 anni riceve dai suoi genitori una fotocamera compatta RICOH 500 RF a pellicola 35 mm, con cui inizia ad appassionarsi agli scatti fino a farne un mestiere ed una passione senza limiti.
“OLTRE LE PANORAMICHE” è il suo libro fotografico, edito dalla casa editrice veronese Edizioni03, con cui affronta un viaggio all’interno di Verona.
«Fotografare Verona è come concentrarsi su qualsiasi soggettiva: è sempre articolato e difficile, -inizia a raccontare Signorini- soprattutto se non si sa cosa si vuole ottenere da ciò che si è provato ad imprigionare in un fotogramma. Fotografare dapprima con la mente è il vero passo da intraprendere per un buono scatto. Moltissimi fotoamatori sono convinti che basti una macchina professionale per fare delle belle foto, ed invece serve tutt’altro: “visualizzazione”, vale a dire il concentrato di tutti i fattori che include il realizzare un’immagine perfetta, dalla scelta del soggetto all’esecuzione della stampa. Io, da sempre, prima di premere il pulsante di scatto, “sviluppo nella mente il fotogramma”, in modo da cercare di ricreare con la fotocamera l’immagine che avevo idealizzato con la mente poco prima. Questo è un processo mentale non di facile apprendimento e, forse, per questo viene definito talento: c’è chi ne ha tanto e chi di meno, ma ciò che fotografiamo ci aiuta molto a renderlo evidente, e per me Verona aiuta tantissimo, perché qualsiasi cosa catturi è sempre un’opera d’arte in sé.»
Se dovesse raccontare Verona con una sola fotografia, qual è la soggettiva che sceglierebbe?
«Senza alcun dubbio la foto di copertina del mio libro, perché è scattata dalla mongolfiera, mentre di solito quel tipo di inquadratura viene preferita con i droni. Mi piace molto riprendere utilizzando un obiettivo supergrandangolare, dove si cattura in tutta la sua imperiosità l’Arena, con i suoi contorni, fino a raggiungere le colline da cui, normalmente, si fanno tutte le foto che rappresentano Verona.»
Oltre alle soggettive artistiche, sono raccolti anche scatti umoristici e curiosità stravaganti…
«Sono fotografie che scatto abitualmente cercando dei punti di vista interessanti e curiosi. Sono le foto che chiamo “allegre”, scattate a Verona durante i miei quotidiani giri in bici per il centro storico. Probabilmente ho una propensione naturale a trovare il lato umoristico di ogni situazione che si presenta davanti all’obbiettivo: cerco di catturare il momento più divertente e particolare, aiutandomi con l’inquadratura, il punto di ripresa, la scelta dell’obbiettivo e della fotocamera più adatta. .
“Oltre le panoramiche” alla mano: ci consigli una foto di quelle pubblicate.
«“Autoritratto in stradone Santa Lucia” è una foto che mi piace particolarmente perché è un autoscatto e unisce lo sport alla fotografia.»
Salutiamoci con una sua massima che l’aiuta a scattare delle belle fotografie.
«Non è mai facile trovare il punto di ripresa, ma un bravo fotografo sa sempre dove stare!»
OLTRE LE PANORAMICHE di Stefano Signorini – Edizioni03 Verona – Libro illustrato (versioni copertina rigida e flessibile)
Gianfranco Iovino