Oltre 15 mila presenze in meno di 3 mesi. La settantatreesima edizione dell’Estate Teatrale Veronese supera ogni aspettativa, nonostante il contingentamento e l’introduzione del green pass a metà stagione.
A farla da padrone il Teatro Romano, con 12.363 spettatori, numerose serate sold out e un vero e proprio exploit della danza, che passa dagli 800 spettatori dello scorso anno ai 1.900 del 2021.
Tra le novità di quest’anno, gli spettacoli all’interno del Museo Maffeiano e del Museo degli Affreschi Tomba di Giulietta.
Ogni location ha riscosso il successo del pubblico. Dei15.615 spettatori complessivi, 1.700 sono stati registrati al Chiostro di Santa Eufemia per la danza e il calendario di Alive,955a Forte Gisella con il teatro di Fondazione Aida per i piccoli, 597 per gli appuntamenti a capienza limitata ambientati nei musei cittadini eal Teatro Laboratorio (Fringe Festival).
Il tutto esaurito, con un Teatro Romano da 550 posti, è stato registrato da “Sogno di una notte di mezza estate” del Teatro Stabile del Veneto, che avrebbe replicato se non fosse stato per il maltempo, “Le allegre comari di Windsor” con la regia di Serena Sinigaglia, “Otello dalla parte di Cassio” con Alessandro Preziosi e “Ifigenia#generazionesacrificio” messo in scena dai ragazzi di Spazio Teatro Giovani diretti da Silvia Masotti e Camilla Zorzi. Così come dalla danza con “Boomerang” di RBR e dalla musica, con Bollani, Fresu, La Rappresentante di Lista e Giovanni Lindo Ferretti, curata da Elisabetta Fadini per Rumors e Ivano Massignan per Verona Jazz. A questi si aggiungono i titoli di prosa in doppia serata che, sia per “L’Amleto” con Paolo Rossi sia per “Resurrexit Cassandra” con Sonia Bergamasco diretta da Jan Fabre, hanno visto la partecipazione di un numero di spettatori che non sarebbe stato possibile soddisfare con una data unica.
“Una sfida vinta. Verona è ripartita e l’ha fatto prima di tante altre città, di questo non possiamo che essere orgogliosi – ha dichiarato Briani -. Se già l’anno scorso, in piena pandemia, siamo stati uno dei pochi festival in Italia a proporre una programmazione continuativa, ottenendo risultati eccellenti, quest’anno, con un mese in più di attività e 550 posti contro i 310 del 2020, siamo riusciti a portare a casa un altro miracolo, superando quota15.000 presenze. Il numero totale è importante ma è la media di spettatori a farci ben sperare per il futuro del teatro. Rapportata ai numeri pre Covid, si tradurrebbe in 46.000 biglietti, quando fino al 2019 si parlava di massimo 43.000 persone a stagione. Insomma un successo che si sovrappone all’altissima qualità delle proposte che abbiamo visto quest’anno sul palco del Teatro Romano”.