Olio estero, a rischio il Made in Italy Salvan: “Servono più tutele contro la concorrenza sleale”. Colpito l’extravergine

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Gli olivicoltori veneti si preparano a giocare la loro carta vincente a SOL2EXPO, la vetrina internazionale del settore in programma a Verona dal 2 al 4 marzo. Il Veneto vanta una produzione di nicchia dal valore complessivo di circa 12 milioni di euro, con una crescita del +3% negli ultimi anni, sostenuta da circa 5mila ettari di uliveti, concentrati soprattutto in provincia di Verona (72% del totale, 3.535 ettari, +0,4%), seguita da Vicenza (500 ettari, +1,4%) e Treviso (440 ettari, +0,5%).
Il territorio produce oli extravergini d’eccellenza a denominazione di origine protetta (DOP), come il DOP Garda, il DOP Veneto Valpolicella, il Veneto Euganei e Berici e il Veneto del Grappa. Secondo i dati di Aipo, l’associazione interregionale dei produttori, si stima che il patrimonio olivicolo del Veneto sia costituito da circa 950.000 piante, con un tessuto produttivo fortemente caratterizzato da aziende a conduzione familiare.
Le nuove generazioni stanno riscoprendo la passione per la coltivazione dell’ulivo, favorite anche dal cambiamento climatico e dagli incentivi legati al Complemento di Sviluppo Rurale, che promuovono l’ammodernamento dei frantoi con macchinari e tecnologie avanzate per migliorare le performance ambientali e incrementare la qualità e la sostenibilità dell’intera filiera olivicola-olearia.
“Un’opportunità colta dai nostri olivicoltori”, afferma Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto, “che vogliono investire in innovazione e ammodernamento per valorizzare il nostro ‘oro verde’”. Negli ultimi anni, l’olio extravergine veneto è cresciuto non solo in termini quantitativi, ma soprattutto qualitativi, grazie a processi produttivi che esaltano le caratteristiche delle olive coltivate nei microclimi ideali delle coste veronesi del Lago di Garda, delle Colline Veronesi, dei Colli Euganei, dei Berici e della pedemontana trevigiana. I frantoi veneti sono 51, puntano su una gestione sostenibile e tutti hanno un ammodernamento tecnologico, per tutelare le qualità salutistiche e sensoriali di un prodotto essenziale per l’alimentazione e la dieta mediterranea. Sol2Expo, in questo senso, si propone come una piattaforma di networking e business, con incontri privilegiati con i buyers e focus incentrati sulle novità del comparto, sullo sviluppo integrato tra paesaggio e turismo e occasioni di formazione e aggiornamento professionale”.
A fronte di tanta intraprendenza produttiva e gli elevati standard qualitativi raggiunti, Coldiretti denuncia una vera e propria invasione di olio extravergine estero: almeno 65 milioni di litri sono arrivati in Italia, provocando un crollo dei prezzi del prodotto “Made in Italy”.
L’olio tunisino, ad esempio, viene venduto a meno di 5 euro al litro, esercitando una pressione al ribasso sui prezzi dell’olio italiano e costringendo molti produttori a svendere il proprio prodotto al di sotto dei costi di produzione. Le ripercussioni colpiscono soprattutto i produttori di olio extravergine di qualità certificata, come italiano e veneto in particolare, minacciando di danneggiare il patrimonio agroalimentare di eccellenza del nostro Paese.
“Non possiamo permettere che la concorrenza sleale comprometta il mercato dell’olio d’oliva italiano”, prosegue Coldiretti. “Per questo invitiamo i consumatori a controllare sempre l’origine del prodotto in etichetta, scegliere i prodotti locali e diffidare di prezzi troppo bassi”.