È stato il Magnifico Rettore, Pier Francesco Nocini a introdurre l’ospite che è intervenuto davanti a una platea di studentesse e studenti di ateneo, ma anche di cittadine e cittadini che hanno potuto partecipare all’incontro. All’evento, coordinato dai dipartimenti di Management e di Neuroscienze, biomedicina e movimento, hanno partecipato anche il sindaco di Verona, Damiano Tommasi e il delegato allo Sport dell’ateneo, Federico Schena. Varnier a Verona ha presentato il Programma Education Gen26, progetto formativo voluto dal Comitato organizzatore di “Milano Cortina 2026” per coinvolgere le giovani e i giovani nel grande progetto dei Giochi e offrire percorsi formativi nel settore sport e grandi eventi. Centrale per i promotori del progetto, la valorizzazione dei territori, obiettivo condiviso dall’università di Verona perché espressione di una nuova visione organica del mondo dello sport come filtro indispensabile di conoscenza, competenza e talento.
“L’ateneo di Verona ha chiara l’importanza dello sport – ha detto il rettore Nocini – e considera le attività sportive tra le aree di attenzione e sviluppo della nostra università. Lo sport è strumento per promuovere conoscenze e competenze e per formare talenti e professioniste e professionisti del futuro. Ma anche uno strumento di inclusione sociale, di integrazione, per il superamento delle barriere ideologiche e culturale legate al genere e alla nazionalità, che è poi lo spirito dei Giochi olimpici e paralimpici. Ecco perché – prosegue il rettore – è nato l’appuntamento di oggi, un’occasione per le nostre studentesse e i nostri studenti per conoscere da vicino le Olimpiadi e per partecipare, da protagoniste e protagonisti, attraverso progetti di formazione e nel programma volontari, all’esperienza dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2026 dove Verona avrà un ruolo centrale”.
“Le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Milano Cortina 2026 – ha detto Varnier – rappresentano un’opportunità straordinaria che abbraccia un’intera comunità e in particolare i giovani, ispirandoli attraverso i valori fondativi dello sport. Vogliamo condividere con le ragazze e i ragazzi il cammino verso i prossimi Giochi: tanti sono i progetti dedicati a loro e che mirano a lasciare una legacy duratura per le nuove generazioni. Coinvolgere i più giovani è fondamentale, perché a loro verrà affidato il compito di portare avanti il messaggio positivo dei Cinque Cerchi e degli Agitos. La città di Verona avrà un ruolo cruciale: l’Arena diventerà il palcoscenico che accoglierà la Cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici e la Cerimonia di Apertura delle Paralimpiadi, un’occasione unica per mostrare al mondo la città nella sua bellezza e con la sua ospitalità, sarà una straordinaria occasione per costruire insieme un futuro di inclusione”.