Mentre le varie autorità da Malagò a Zaia, da Venier a Tommasi celebravano i fasti delle prossime Olimpiadi invernali del 2026 e rendevano noto il percorso della fiaccola olimpica con passaggio a Verona il 18 gennaio di quell’anno, a Palazzo Barbieri si teneva una riunione di due commissioni congiunte per fare il punto sui lavori necessari sulle nostre strade per rendere accessibili i percorsi per arrivare in Arena. Sì perché nell’anfiteatro sono previste la cerimonia di chiusura dei giochi olimpici invernali Milano-Cortina il 22 febbraio 2026 e il 6 marzo successivo la cerimonia per l’apertura delle Paralimpiadi invernali. Di conseguenza il Comitato olimpico internazionale chiede che i percorsi di accesso all’Arena siano assolutamente privi di barriere architettoniche e venga facilitato il più possibile l’accesso a chi ha difficoltà motorie per le più diverse disabilità, dagli atleti paralimpici ai loro accompagnatori e familiari. In particolare, come hanno spiegato l’ingegner Michele Fasoli della Direzione mobilità e traffico e gli assessori Tommaso Ferrari e Federico Benini, sono tre i percorsi da riqualificare individuati dalla stazione di Porta Nuova (dove arriverà la maggior parte delle persone) e dall’ex Gasometro (parcheggio auto e pullman) verso piazza Bra e l’Arena. Il primo va dalla stazione di Porta Nuova, piazzale XXV Aprile a corso porta Nuova e piazza Bra; il secondo dalla stazione a via Città di Nimes, piazza Renato Simoni, via Giberti, Valverde e piazza Bra, il terzo dal parcheggio Centro all’ex Gasometro fino a via Pallone e piazza Bra. Lungo questi itinerari andranno abbattute tutte le barriere architettoniche, allargati i marciapiedi, azzerati i dislivelli stradali, sistemate le intersezioni tra marciapiedi e strade trafficate, predisposti i percorsi tattilo-sensoriali. Lavori che comporteranno il coordinamento con i cantieri della filovia soprattutto in piazza Renato Simoni per evitare sovrapposizioni e provvedere ad asfaltature complete lungo questi percorsi con rifacimento di marciapiedi. Necessario anche intervenire per rendere sicure le fermate degli autobus con accessi agevolati per salire e scendere dai mezzi pubblici. Tutti interventi da realizzare l’anno prossimo visto che poi nel febbraio 2026 ci sarà il via ai Giochi olimpici invernali. Nel contempo, sempre su richiesta del Cio, V Reti, società di Agsm-Aim, sta potenziando la rete dell’energia elettrica per evitare che le cerimonie in Arena possano restare vittime di improvvisi black out per l’eccessivo sovraccarico delle linee elettriche. Sono in corso quindi lavori per raddoppiare la portata delle linee di media tensione, per creare una seconda cabina separata da quella attuale che consenta di avere una continuità di erogazione dell’energia elettrica in caso di blocchi o guasti. E’ prevista infatti in quei giorni una fortissima domanda di energia elettrica anche per la presenza di centinaia di televisioni provenienti da tutto il mondo che con i loro studi tv avranno bisogno di alimentazione elettrica continua. Finora in Arena per garantire il gruppo di continuità è stato usato un generatore a gasolio: per le Olimpiadi si spera che questo sistema poco ecologico e di limitata efficienza possa essere accantonato. MB