Vittoria. L’Arena, quest’estate, potrà ospitare fino a tremila spettatori, e non più solo mille, come aveva deciso il governo equiparando tutti i teatri all’aperto. L’esecutivo, braccato dalle proteste, si è ravveduto. La deroga, alla luce dei provvedimenti strampalati presi negli ultimi tre mesi da Palazzo Chigi, non era affatto scontata. Gli eventi programmati nelle prossime settimane per colmare almeno in minima parte l’enorme vuoto provocato dallo sittamento della stagione lirica potranno quindi avere una platea numericamente dignitosa. La notizia è stata data in mattinata dai parlamentari veronesi del Partito Democratico (Dal Moro, D’Arienzo, Rotta, Zardini), i quali – si capisce – hanno anticipato il sindaco per intestarsi il merito e tessere le lodi del ministro Dem ai Beni Culturali Franceschini. “Con il nuovo Dpcm firmato ieri, oltre alla riapertura, con alcune cautele, dei luoghi per lo spettacolo dal vivo” hanno scritto in una nota “è stato stabilito che le Regioni, in base all’andamento della siuazione epidemiologica nei loro territori, potranno stabilire un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi”. Fin qui la spiegazione tecnica. Poi la sfumatura politica: “La Fondazione Arena aveva sollecitato la possibilità di aumentare il numero degli spettatori in ragione della sua capienza e delle numerose vie di accesso e uscita. Come parlamentari del Pd avevamo portato questa richiesta sul tavolo del governo e del ministro dei Beni Culturali. Ringraziamo il ministro Franceschini”. Non un accenno a Sboarina. Il quale, assieme alla sovrintendente Gasdia, ha presentato il cartellone areniano ‘Festival d’estate 2020 – Nel cuore della Musica’. A sparigliare le carte però ci ha pensato il governatore Zaia con un annuncio a sorpresa: “Vogliamo esercitare il diritto di garantire le sedute un posto sì e uno no”.
Sarebbe un grande segnale. Pensiamo di farlo anche per la Mostra del Cinema di Venezia, ce ne assumeremo la responsabilità”. Per l’Arena, che a pieno regime può accogliere circa 15 mila spettatori, significherebbe 7 mila a serata, una sorta di miracolo considerando che fino a un mese fa la riapertura era addirittura in dubbio e che mille spettatori sarebbero stati troppo pochi non solo per rientrare anche solo parzialmente delle enormi perdite economiche, ma anche per garantire una cornice adeguata agli eventi. Soddisfatto anche l’ex ministro ed ex vicesindaco leghista Fontana, anche se non manca la polemica nei confronti del governo: “Per una volta pare che ci abbia ascoltato. Rimane purtroppo la consueta abitudine di delegare alle Regioni le assunzioni di responsabilità nelle scelte. E’ sorprendente che da una parte gli esponenti del governo attacchino l’autonomia delle Regioni, ma poi, alla fine scarichino su di loro le decisioni importanti. Inoltre ci sono voluti tempo e carte per aprire spiragli su una decisione che doveva essere chiara fin da subito. Con 13.500 posti e diversi accessi limitare a mille gli ingressi sarebbe stata una follia e un’inutile penalizzazione, per Verona e per l’intero Paese”. Intanto Zucchero, uno dei “big” più attesi di inizio autunno, ha ufficializzato (si trattava di una pura formalità) lo slittamento di 14 date all’anno prossimo, tra aprile e maggio. Così come i Simple Minds, che si esibiranno in Arena il 9 agosto 2021.