Tra le principali cause di mortalità infantile vi sono malattie contratte attraverso l’acqua, uno scarso accesso a questa preziosa risorsa e servizi igienico-sanitari inadeguati. A denunciarlo, alla vigilia della Giornata mondiale dell’acqua, è Save the Children. Se a livello globale quasi 1 persona su 3 (2,1 miliardi) non ha accesso ad acqua sicura e 1 su 9 ai servizi igienici, infatti, l’acqua contaminata – osserva l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – è uno dei maggiori vettori di malattie quali il colera, la dissenteria, il tifo, la poliomielite e la diarrea; solo quest’ultima provoca ogni giorno il decesso di circa 1.000 bambini sotto i 5 anni, 361.000 in un anno . “La mancanza d’acqua innesca un circolo vizioso per cui, tra fonti contaminate e servizi igienico-sanitari carenti, le probabilità di contrarre patologie potenzialmente letali per i più vulnerabili, come i bambini, aumentano pericolosamente” ha dichiarato Daniela Fatarella, vice-direttrice generale di Save the Children.. “A questa catena di conseguenze negative si aggiungono ulteriori anelli nel caso della siccità, che è accompagnata da complicazioni quali l’insicurezza alimentare e, dunque, dalla diffusione di elevati livelli di malnutrizione” ha concluso Fatarella.