“Occhio alla data: il picco sarà il 27” Lo dice il fisico Battiston, Università di Trento: "Dagli ultimi dati risposte incoraggianti"

I contagi aumentano ma con un tasso di crescita sempre più lento, per fortuna. Sono queste dunque le buone notizie che arrivano dai dati epidemiologici, nella speranza che possano essere confermate nei prossimi giorni. Oggi si arriva a circa 220mila tamponi al giorno, ma è presumibile immaginare che se ne facessimo di più troveremmo più contagiati, come sottolineato dal presidente dell’Accademia dei Lincei Giorgio Parisi. Probabilmente sono i primi effetti dei nuovi decreti che stanno finalmente iniziando a farsi sentire.
Dopo che il presidente dei Lincei Parisi il 23 ottobre scorso aveva lanciato un drammatico appello alla politica chiedendo di agire subito, “o a metà novembre rischiamo 500 morti al giorno” ora un altro esperto, fisico dell’Università di Trento ed ex presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ipotizza anche una data massima, cioè quando dovrebbe avvenire il picco di questa seconda ondata Covid in Italia. Il 27 NOVEMBRE.
Lui è Roberto BATTISTON, e in un’intervista a Repubblica ha spiegato che i suoi occhi sono sempre puntati su due curve: gli infetti ATTIVI, cioè tutti coloro che sono positivi a un dato giorno, e il loro tasso di CRESCITA. Il tasso di crescita ci dice la pendenza della curva degli infetti, “è il parametro più sensibile per registrare i cambiamenti della pandemia”. Se il tasso di crescita è positivo gli infetti aumentano, se è pari a zero sono stazionari, se è negativo diminuiscono.

“A febbraio scorso c’erano pochissimi contagi, ma le persone infette avevano comportamenti normali, senza alcun distanziamento sociale. E infatti il tasso di crescita era addirittura fuori scala, oltre il valore 0,20″, fa notare Battiston. Il 9 marzo inizia il lockdown e il tasso di crescita precipita, fino a diventare negativo per tutto il periodo aprile-luglio. E in quel periodo la curva dei contagi si appiattisce su livelli prossimi allo zero.
“Ma gli ultimi dati segnano finalmente una inversione di tendenza“, sottolinea. “Il tasso di crescita è ancora positivo ma sta puntando verso il basso, questo significa che i contagi continuano ad aumentare ma lo fanno ormai spompati, con una velocità via via ridotta”. Battiston è convinto che se anche ci stessimo perdendo dei positivi per una saturazione del sistema dei tamponi, questo non basterebbe a spiegare il fenomeno che osserviamo. “Se l’epidemia non avesse rallentato, oggi ci ritroveremmo con 100mila casi al giorno. Ed è rallentata grazie al distanziamento sociale e alle altre misure”.