“Siamo arrivati al limite ed è necessario un cambio di marcia: ogni portatore di interesse deve farsi parte attiva e assumersi le proprie responsabilità, Regione in primis”. Queste le parole del presidente di Coldiretti Verona, Alex Vantini, nel suo intervento durante l’incontro tenutosi nell’Auditorium di Isola Rizza per affrontare lo spinoso tema dei danni da fauna selvatica, in particolar modo di nutrie e colombi.
“Le aziende agricole – ha continuato Vantini – sono esasperate e non possono essere lasciate sole. Ringraziamo gli Ambiti di Caccia per l’indispensabile collaborazione e chiediamo che vengano messi nelle possibilità di essere maggiormente incisivi nelle loro operazioni di contenimento con contributi stanziati ad hoc e facilmente accessibili”. Giacomo Beltrame, vice presidente dell’Organizzazione agricola e padrone di casa, ha moderato il confronto a cui hanno partecipato i rappresentanti di agricoltori, amministrazioni, veterinari e politici. Erano presenti, oltre a numerosi dirigenti e associati di Coldiretti, i rappresentanti del mondo politico, a partire dai consiglieri regionali Alberto Bozza e Filippo Rigo, dal presidente della Provincia Flavio Pasini, e dai sindaci o loro delegati del territorio. Per la parte più tecnica erano presenti il Responsabile della gestione faunistico venatoria e della pesca della Regione Veneto, Ivano Confortini, il Comandante della Polizia Provinciale Damiano Cappellari e il Direttore tecnico del Consorzio di Bonifica Veronese, Andrea De Antoni. Il settore sanitario era rappresentato dai veterinari dell’Aulss 9 Tommaso Petrignani e Viviana Genna.
Beltrame ha esordito chiarendo che la problematica ha diverse sfaccettature: sociale, sanitaria, economica, di sicurezza e ideologica. “Dobbiamo – ha affermato – superare il protezionismo ingiustificato verso specie che mettono a repentaglio il lavoro e spesso anche la vita dei cittadini. Tutte le categorie rappresentate in questa sala devono avere il coraggio di classificare questo tema come un problema che investe tutti, nessuno escluso. Anche perché nel vuoto che si crea dove le istituzioni non arrivano, si possono generare situazioni al limite della legalità e dell’eticamente corretto, come già successo in un passato molto recente”.
A Massimo Sauro, responsabile di Coldiretti Verona per le tematiche legate alla fauna selvatica, è stato affidato il compito di esporre le proposte tecniche della Federazione come la creazione di squadre di intervento sovraterritoriali extra ambiti, l’implementazione di procedure più snelle per le comunicazioni tra operatori e polizia provinciale come l’applicazione per segnalare l’uscita di intervento che da qualche anno attende l’attivazione, e ancora l’allestimento di un numero congruo di punti di raccolta per lo smaltimento con la collaborazione dei consorzi di bonifica e delle amministrazioni comunali.
Tutti concordi i rappresentanti delle istituzioni nel sostenere la necessità di fare squadra al fine di contrastare questa emergenza sociale, pur nella consapevolezza di non poter aspirare a una vera e propria eradicazione delle specie nocive. “Nel caso delle nutrie, si può senz’altro mirare a contenerle – il parere di Ivano Confortini – Verona è già molto attiva in questo senso con i suoi 35mila abbattimenti annuali, anche se per essere efficaci dovrebbero arrivare al 70 percento della popolazione attualmente presente nel nostro territorio, vale a dire dei 200mila esemplari”.