Una nuova protesi per l’arco dell’aorta che si applica con metodologia mininvasiva. Per la prima volta in Veneto il dottor Gian Franco Veraldi, Direttore di Chirurgia Vascolare, e la sua equipe hanno impiantato una endoprotesi toracica, risolvendo così un caso di aneurisma all’arco dell’aorta. Il paziente, 72 anni, è stato operato lunedì 24 e dimesso giovedì 27, dopo solo tre giorni a fronte delle tre settimane necessarie con il normale trattamento chirurgico a torace aperto.
L’inserimento della nuova protesi è una procedura altamente tecnologica e di altrettanta complessità tecnica, che richiede una equipe formata ad hoc sia per i medici sia per gli infermieri. In pratica, non è più necessario eseguire interventi invasivi, ma si praticano solo due piccoli buchi agli inguini ed una micro-incisione in ascella sinistra. Con uno strumento a sonda si risale dall’inguine all’altezza del cuore e si introduce la protesi ripiegata che, una volta correttamente posizionata, si adatta all’anatomia del paziente, Contemporaneamente una seconda cannula a ago, attraverso l’ascella, posiziona uno stent che serve a rivascolarizzare la succlavia sinistra. L’innovativo intervento ha permesso l’esclusione endovascolare della sacca aneurismatica (Tevar), evitando l’esecuzione di un by-pass carotido-succlavio sinistro chirurgico.
Degenze brevi, ridotti rischi post operatori, aumento del numero di persone da curare e possibilità di intervenire nelle urgenze, questi i principali vantaggi. I benefici per il malato sono immediati perché l’intervento è assolutamente tollerato, il paziente operato lunedì era perfettamente sveglio subito dopo la procedura.
Si ottiene quindi un aumento delle persone curabili perché con questa tipologia mininvasiva possono essere trattate persone anziane, per le quali non sarebbe stato consigliabile un intervento chirurgico tradizionale.
Inoltre, questa endoprotesi è immediatamente disponibile, mentre per la realizzazione di quelle su misura servono dalle 3 alle 6 settimane, ma comunque non garantiscono l’adattabilità.
Per l’alto livello, il costo di ogni protesi è circa 13 mila euro a cui si aggiungono altre voci di spesa per gli accessori aggiuntivi. Alla conferenza stampa erano presenti: Callisto Bravi, direttore generale Aoui, Gian Franco Veraldi, direttore Uoc Chirurgia vascolare, Luca Mezzetto, Giacomo Abatucci e Lorenzo Scorsone equipe chirurgica, Gabriella Masorgo, caposala sale operatorie, Maddalena Manzini caposala Chirurgia vascolare. “E’ un investimento molto importante – ha detto Callisto Bravi – che la Regione Veneto garantisce per l’innovazione. In sanità, innovazione significa salvare la vita a più persone, un traguardo di non poco conto se si pensa che la vita media si è molto allungata e questa procedura mininvasiva riduce molto i rischi post operatori”.
“Il paziente operato lunedì è stato dimesso in terza giornata – ha concluso Gian Franco Verardi -, dopo la tac post operatoria e i controlli necessari. Adesso lo rivedremo fra un anno. Questa nuova metodica apre grandi prospettive soprattutto nel caso dell’urgenza, quando un paziente arriva con l’aorta toracica rotta e in emorragia. In mezz’ora riusciamo ad agire per un intervento che avrebbe richiesto tempi ben più lunghi”.