Il consiglio comunale ha votato la dichiarazione di pubblico interesse sul progetto del nuovo stadio. Su questo ci sono da fare alcune precisazioni. La prima, è che il Bentegodi, vecchio e obsoleto, è comunque di proprietà del Comune di Verona e quindi di noi tutti cittadini. Sarà brutto, sarà malandato, ma è pur sempre un immobile di proprietà di Verona. Quello nuovo, costruito bello, funzionale e quant’altro si può scrivere, sarà invece di proprietà privata, per di più straniera e per di più di più realizzato con capitali di dubbia provenienza e rappresentata da questo faccendiere messicano con scrivanie a New York, di nome Cesar Octavio Esparza. Una seconda domanda da farsi è che stadi simili, anche più prestigiosi, sono costati in altre città italiane meno della metà di quello che invece verrà a costare la nuova Arena messicana. Giusto porsi una domanda: con tutti i problemi che ha Verona, e che deve risolvere, lo stadio è una priorità? E poi perché dismettere un bene immobile che comunque ha un suo valore, per averne uno nuovo non più dei veronesi? Come abbiamo già scritto su questo giornale altre città come Napoli, Genova, Perugia e Bari hanno stadi in peggiori condizioni ma non ne fanno un dramma. Qui da noi invece è diventata una questione di vita o di morte o forse, a scriver bene, di affari… e riciclaggio.