“E’ stato fatto un ottimo lavoro dal Parlamento in occasione della scrittura della legge delega; è necessario ora, dare coerente attuazione ai principi dal legislatore. Lo schema di Decreto inviato dal Governo al Parlamento, pur contenendo aspetti di innovazione, non sembra rispondere pienamente ai criteri di delega.” Commenta così il presidente di Ance Verona, l’ingegnere Fortunato Serpelloni, lo schema del nuovo codice degli appalti, reso noto dal Consiglio dei Ministri. Tra gli argomenti che sono stati oggetto di discussione vi sono temi importanti per il settore dei lavori pubblici: permanenza del sistema delle SOA, qualificazione delle Stazioni Appaltanti, RATING reputazionale, eliminazione dell’esclusione automatica delle offerte anomale, obbligo dell’offerta economicamente più vantaggiosa da 1.000.000 di euro in poi, sorteggio della commissione di valutazione dell’offerta tecnica, riforma dell’istituto del subappalto, contenzioso. Secondo Ance Verona, tuttavia, c’è un forte rischio di incertezza normativa vista l’eccessiva discrezionalità conferita alle Pubbliche Amministrazioni ed una disciplina del transitorio che, opera un’abrogazione secca delle vecchie norme. Passare in un colpo solo da 660 articoli a 219 potrebbe generare vuoti normativi e bloccare un interno settore. E’ necessario, inoltre, che tutte le commissioni di gara, a prescindere dall’importo, vengano sempre sorteggiate dall’ANAC all’interno del proprio albo, cogliendo così il duplice obiettivo di avere soggetti altamente qualificati, individuati con massima trasparenza e lontani da logiche particolari.