Stiamo parlando ancora di carte, ma sul nuovo centro commerciale alla Campagnetta l’unica realtà sono le polemiche che parlano di “giravolte indecorose” dell’assessore Bertucco.
Nuovo centro commerciale alla Campagnetta: la polemica
“Dopo anni di assoluto silenzio, la Campagnetta Srl, società interessata fin dal 2011 a realizzare il quarto centro commerciale a Verona Est (dopo quello della Cercola) sull’omonima area situata a San Michele sul confine con il Comune di San Martino Buon Albergo, si è rifatta viva con un nuovo ricorso al Tar, con richiesta di risarcimento danni, contro il Comune di Verona. Chiediamo all’amministrazione la massima celerità nel chiarire questa vicenda e nel prendere posizione contro l’ipotesi di nuovo cemento a Verona Est?”.
Da una pubblicazione della pagina Facebook dell’attuale assessore Michele Bertucco del 2020.
“Correva l’anno 2020, quando l’allora consigliere di opposizione Michele Bertucco si scagliava, stracciandosi le vesti, contro la Giunta Sboarina intimando lo stop immediato alla realizzazione di un nuovo centro commerciale in zona Campagnetta, a Verona est. Adesso da assessore incredibilmente vota a favore del progetto”.
Il Consigliere Comunale di Verona Domani Paolo Rossi, il capogruppo in VII Circoscrizione del medesimo gruppo Alessio Carbon e gli ex consiglieri comunali Anna Leso, Daniele Perbellini e l’ex Presidente della VII Marco Falavigna parlano apertamente di Giravolta indecorosa.
“Ombre di tangenti, denunce di cementificazione selvaggia e incontrollata, varianti.” L’agguerrito ex consigliere di minoranza non lesinava critiche e battaglie contro l’area commerciale. Chissà cosa intende fare adesso l’amministrazione comunale e quali sono i suoi progetti in quell’area. Ribadendo la nostra contrarietà alla costruzione dell’ennesimo centro commerciale a Verona, abbiamo riportato per opportuna conoscenza le dichiarazioni di Michele Bertucco. Ai lettori e ai compagni di giunta dell’assessore le opportune valutazioni”.
Verona Domani: “Incredibile giravolta dell’assessore Bertucco. Nel 2020, da consigliere di opposizione, urlava contro la giunta Sboarina opponendosi al progetto. Adesso vota a favore. Cosa intende fare l’amministrazione in quell’area?”.
La replica di Bertucco
Sulla complessa vicenda della “Campagnetta” basterebbe leggere i documenti per capire che Verona Domani non sa di cosa parla. Le responsabilità sulla vicenda sono di due amministrazioni di centrodestra (delle quali Verona Domani era una importante componente) che hanno deciso nel 2013 (sindaco Tosi) e nel 2021 (sindaco Sboarina) di non ricorrere al Consiglio di Stato contro due sentenze la 683/2013 e la 103/2021 del TAR del Veneto sfavorevoli all’ente locale.
Le due sentenze sono così diventate esecutive e non impugnabili. Ricordo agli smemorati di Verona Domani che gli eventuali ricorsi al Consiglio di Stato andavano presentati, dalle due amministrazioni di centrodestra, entro 60 giorni dalle sentenze del TAR. Ricorsi che i due sindaci Tosi e Sboarina hanno deciso di non presentare.
A confermare tutto questo, il 26 gennaio 2021 scrivevo: “… Con una sentenza pubblicata oggi, il TAR del Veneto ha accolto il ricorso presentato dalla società Campagnetta S.r.l. contro la Variante 23 al Piano degli Interventi del Comune di Verona.
Che cosa chiedeva la Campagnetta S.r.l.? Chiedeva al Comune di Verona di ottemperare ad una sentenza del Tar del Veneto dell’aprile 2013 che accoglieva, in parte, le richieste della società in merito alla classificazione urbanistica dell’area interessata. Nel Piano degli Interventi l’area della Campagnetta, già nota in passato per una vicenda di tangenti, era passata da “residuale e periurbana” (com’era nel Pat) a “sub ambito agricolo di ammortizzazione e transizione”. La società chiedeva di ripristinare la destinazione originaria e il Tar del Veneto, già nel 2013, le aveva dato ragione su questo punto.
Nella sentenza del TAR pubblicata oggi, si evince come il Comune di Verona abbia fatto ben poco per contrastare le richieste della Campagnetta S.r.l.. Tra l’altro i giudici scrivono: “… Deve, in primo luogo, essere dichiarata la nullità della delibera comunale nr. 48/2019 per violazione del giudicato, nella parte in cui con essa il Comune di Verona ha reiterato la destinazione urbanistica dell’area della ricorrente, già ritenuta da questo Tribunale contrastante con le previsioni del P.A.T., senza evidenziare nuove ragioni o nuovi elementi istruttori a sostegno della scelta operata …” e ancora “… si ha violazione di giudicato quando il nuovo atto emanato dall’amministrazione riproduce i medesimi vizi già censurati ovvero si pone in contrasto con precise e puntuali prescrizioni provenienti dalla precedente statuizione del giudice, mentre si configura la fattispecie dell’elusione del giudicato laddove l’amministrazione, pur formalmente provvedendo a dare esecuzione al giudicato, tende sostanzialmente a raggirarlo in modo da pervenire surrettiziamente allo stesso esito, oggetto del precedente annullamento …”.