Si è allagato anche l’archivio dell’edilizia privata, in via Adigetto, e per strada si è aperto un nuovo cratere, in via Ponte Pignolo, a Veronetta. Sott’acqua altri garage e scantinati. Giove Pluvio, è colpa tua! Sboarina, in conferenza stampa, ha riconosciuto il problema ma ha pure precisato che i temporali degli ultimi giorni sono “eventi straordinari”. “Straordinari non nel riproporsi” ha voluto sottolineare, “ma straordinari nell’intensità”. Ha perfettamente ragione a metà, per citare Dostoevskij. Perché lo straordinario, se si ripresenta con sempre maggior frequenza, diventa ordinario. Enciclopedia Treccani. Straordinario: che esce dal normale, dal comune, che ha carattere speciale e temporaneo o puramente accidentale. Ordinario: che non esce dalla normalità, solito, consueto, regolare. I nubifragi, o ‘bombe d’acqua’, come va di moda chiamarli, sono diventati la regola da almeno quindici anni: si ripresentano ogni estate, e ogni estate, puntualmente, Verona è punto e a capo, a prescindere da chi la amministri. “È chiaro” ha ribadito il sindaco “che una concentrazione simile d’acqua in un periodo così ristretto è un qualcosa di straordinario”. Sboarina però ha anche fatto sapere di aver chiesto ad Acque Veronesi di “verificare il perché si sono create ancora situazioni di questo tipo”. “Non si può nascondere la testa sotto la sabbia” ha aggiunto. “Vedremo se a Porta Borsari ci sarà da fare un intervento integrativo rispetto al lavoro che è già stato fatto perché oggettivamente sabato scorso e lunedì, anche se non con la stessa consistenza, ci sono stati problemi”. Altro capitolo. Il sindaco ha puntato il dito contro il governo reo di non aver accettato di aumentare da mille a tremila la capienza massima per gli spettacoli di quest’estate in Arena. “Spero ci sia un refuso nelle linee guida per le riaperture delle attività economiche e produttive, che prevedono non oltre mille posti per gli spettacoli all’aperto: i posti previsti sono 3 mila per l’Arena e ci sono tutti gli standard sanitari adeguati. Sto chiamando Roma per capire se sono previsti altri strumenti” ha aggiunto Sboarina. “Se necessario andrò là, per fare un documento che certifichi il protocollo sanitario previsto. Stiamo facendo immensi sforzi per far ripartire la città e le attività, Ma se non ci permettono di avere i numeri…”. Giusto. Ma l’impressione è che a Roma se ne freghino. A.G.