Il nuovo Dpcm verrà modificato e per farlo è stato chiesto l’aiuto del Comitato tecnico scientifico che si è riunito d’urgenza questa mattina. Dobbiamo quindi prepararci a nuovi divieti e restrizioni che potrebbero entrare in vigore già dal prossimo week-end. Le nuove norme verranno decise dal governo dopo aver ascoltato il parere dei tecnici.Già si parla di un lockdown nei fine settimana e in quelle zone dove viene superata la soglia massima di 250 casi per 100mila abitanti. Nei Comuni con scuole chiuse verranno probabilmente chiusi anche i negozi, i bar e i ristoranti. La curva epidemiologica continua a salire, ieri 13.902 casi e 318 decessi, con un tasso di positività arrivato a quota 7,5. I provvedimenti finora in atto non sembrano quindi essere sufficienti. Visto il continuo mutamento del dato epidemiologico, il governo ha chiesto il parere degli esperti, sollecitando un’indicazione “sulla necessità di implementare le misure di mitigazione e contenimento del virus”.
Intanto lo scorso venerdì, in seguito al monitoraggio settimanale, l’Istituto superiore di sanità aveva fatto capire chiaramente che sarebbero servite delle regole più restrittive per cercare di far fronte alla diffusione del virus. E durante il report era stata manifestata “grande preoccupazione per la diffusione delle varianti e ribadito la necessità di innalzare le misure a livello nazionale e locale”. A preoccupare maggiormente la diffusione della variante inglese. La domanda fatta al Cts è quindi quella di verificare se ulteriori norme dovrebbero essere decise anche per le regioni in fascia gialla o arancione nelle quali i governatori hanno chiesto di chiudere tutte le strutture scolastiche. L’idea iniziale del Comitato era che una volta superata la soglia dei 250 casi venissero chiuse non solo le scuole ma anche i negozi e i luoghi di aggregazione. Così da evitare che i più giovani si ritrovassero in altri posti diversi dall’aula, dove avrebbero tenuto obbligatoriamente la mascherina e il distanziamento. Insomma, punire tutti i cittadini per non rischiare che i ragazzi a casa da scuola trasmettano il virus bighellonando per la città. Le regioni al momento che rischiano maggiormente sono l’Emilia Romagna, l’Abruzzo, le Marche e il Trentino. Ma anche il Piemonte e la Lombardia non sono messe bene.
Limitare gli spostamenti e i contatti tra la popolazione sembra essere la strada percorsa dagli scienziati. Come riportato dal Corriere, oggi il Cts rimarcherà che in tutte le zone rosse si dovrà usare il “modello Codogno”, uscendo quindi dalla propria abitazione solo per comprovate necessità lavorative, di salute o emergenza. Con chiusura di tutte le attività non ritenute essenziali. Zona interdetta ampliata anche ai Comuni vicini anche se il numero dei casi non è oltre la soglia. Insomma, si va sempre più verso una “zona rossa”, sia pure non totale.