Il rinnovamento del contratto nazionale metalmeccanici è stato al centro di un incontro tra il presidente di Federmeccanica Fabio Storchi e la sezione metalmeccanici di Confindustria Verona guidata dal presidente Filippo Girardi. Ad accogliere il presidente di Federmeccanica anche Giulio Pedrollo, presidente di Confindustria Verona e alcuni membri del Consiglio Direttivo e presidenti di sezione dell’associazione. Impresa bene comune e persona al centro sono i principi ispiratori del nuovo contratto nazionale del settore. Principi che si declinano in sei punti chiave: salario minimo garantito, premi di produzione detassati e legati ai risultati, un welfare più strutturato con iniziative aziendali e benefici previsti contrattualmente, formazione continua, condivisione degli obiettivi e politiche attive per aiutare chi ha perso il lavoro. Il rinnovamento del contratto nazionale si rende quanto mai necessario visto il mutato contesto economico. Dall’inizio della crisi sono stati quasi 300 mila i posti di lavoro persi nel settore e il 25% delle imprese ha chiuso o ridotto le attività. “Si sta affermando una nuova rivoluzione industriale – ha commentato Giulio Pedrollo, presidente di Confindustria Verona – che dobbiamo cogliere per poterne ottenere i maggiori benefici in termini di crescita e di sviluppo. Industria 4.0 non sarà solo un modo di produrre più efficiente, ma un nuovo modo di fare impresa che necessita di fattori adatti dalle tecnologie, alle risorse umane alla contrattazione collettiva. Industria 4.0 ha bisogno di relazioni industriali 4.0”. “Dobbiamo avviare una fase di Rinnovamento contrattuale. – ha dichiarato Fabio Storchi, Presidente Federmeccanica – In un contesto economico ancora negativo è necessario realizzare un Contratto Nazionale che sia sostenibile per le imprese, che dia tutele e porti benefici importanti ai lavoratori. Con la nostra proposta intendiamo garantire: minimi adeguati all’andamento reale del costo della vita, forme di retribuzione variabile da gestire in azienda e detassate rispetto agli incrementi contrattuali tradizionali, assistenza sanitaria estesa anche ai familiari con un innalzamento del contributo a carico delle sole imprese, il potenziamento della previdenza complementare e il diritto soggettivo alla formazione. Si tratta di un passaggio importantissimo, dal costo all’investimento sulla persona. Nell’incontro di oggi con gli imprenditori veronesi abbiamo toccato con mano l’eccellenza della metalmeccanica. È emersa ancora una volta la necessità di difendere l’impresa ed il lavoro attraverso un nuovo Patto fondato su due capisaldi: l’impresa come bene comune e la centralità sulla persona. E’ una richiesta che viene dal basso e per questo dobbiamo portarla avanti insieme, perché è la cosa giusta da fare”. “A Verona le imprese metalmeccaniche e i sindacati hanno affrontato assieme con responsabilità i durissimi anni della crisi, dobbiamo continuare evitando contrapposizioni ideologiche e proponendo soluzioni logiche – ha spiegato Filippo Girardi, presidente della sezione metalmeccanici di Confindustria Verona – In questo senso mi aspetto che il Governo, dopo il Jobs Act, confermi anche le agevolazioni economiche annunciate per la contrattazione aziendale. Imprese, sindacati e Governo devono sviluppare idee capaci di creare occasioni di crescita, competitività e occupazione.” Federmeccanica è la Federazione Sindacale dell’Industria Metalmeccanica Italiana. Ad essa aderiscono i Gruppi di aziende metalmeccaniche costituiti nell’ambito delle rispettive Associazioni Industriali Territoriali facenti capo a Confindustria e li rappresenta e assiste nei rapporti con le organizzazioni sindacali e con le Istituzioni Italiane ed Europee e stipula il contratto collettivo nazionale di lavoro per la categoria. Attraverso i Gruppi metalmeccanici costituiti nelle Associazioni Industriali Territoriali del Sistema Confindustriale, la Federmeccanica associa circa 16.000 imprese che occupano 800.000 addetti.