Sono stati eseguiti, con successo, i primi 9 interventi di autotrapianto delle insule pancreatiche in pazienti che avevano subito l’asportazione del pancreas: si tratta d una metodologia praticata in pochissimi centri in Italia e che l’Uoc Chirurgia del pancreas, diretta dal professor Roberto Salvia, ha realizzato per la prima volta in Veneto.
Chirurgia del pancreas: che cosa sono le insule pancreatiche.
Le insule sono le cellule del pancreas che producono insulina e altri ormoni pancreatici, indispensabili per la regolazione del controllo della glicemia. Il diabete, infatti, è una delle
principali conseguenze post operatorie della pancreasectomia totale, comportando un peggioramento della qualità di vita e di salute del paziente dopo l’intervento.
Per evitare che dopo l’asportazione del pancreas per una diagnosi oncologica il paziente trascorra il resto della vita con le conseguenze del diabete, nel reparto di Borgo Roma si procede con la nuova metodica dell’autotrapianto delle insule nel fegato. Questo trattamento è possibile solo in determinati casi che dipendono dalle condizioni dell’organo asportato.
Come avviene l’autotrapianto. Dallo stesso pancreas asportato vengono prelevate le cellule necessarie (insule pancreatiche) e, dopo una procedura di laboratorio per la purificazione, vengono impiantate il giorno dopo nel fegato dello stesso paziente. Non sono necessari nuovi interventi chirurgici, ma si introducono nel fegato attraverso l’infusione nella vena Porta.
L’autotrapianto, inoltre, esclude il ricorso a terapie antirigetto e i pazienti mostrano da subito un buon controllo nella produzione di insulina.
Il team
Questa nuova metodica era un progetto già studiato e avviato dal compianto professor Claudio Bassi e, adesso, realizzato dall’equipe che collaborava con lui: il professor Roberto Salvia e il dottor Massimiliano Tuveri.
Si tratta di un progetto complesso multidisciplinare, che coinvolge tutti gli specialisti, fin dal principio, nella selezione (talvolta difficile) dei pazienti candidabili alla procedura, ai radiologi che reinfondono le insule e ne controllano radiologicamente l’attecchimento (prof. Giancarlo Mansueto e prof. Mirko D’Onofrio).