Succede anche questo: una professoressa, che non ha eredi, avrebbe scritto un testamento di suo pugno per nominare Pietro Maso, reo confesso dell’omicidio dei genitori, nientemeno che erede unico erede del suo patrimonio. La donna, ex professoressa di lettere nata il 24 aprile 1922 in provincia di Salerno, ma residente a Brescia. nubile, senza figli e senza parenti prossimi, il 28 settembre scorso si sarebbe rivolta per fare testamento all’associazione Giustitalia, che l’avrebbe assistita in precedenza per gestire una cartella esattoriale di-Equitalia poi sanata. Alla fine del suo testamento olografo, avrebbe nominato Alessandro Romano dell’associazione Giustitalia come esecutore testamentario. Ma la parte interessante del documento è scritta prima. Si legge, infatti, che l’erede universale del patrimonio è Pietro Maso “in ragione del pentimento e del ravvedimento dimostrato, perchè possa rifarsi una nuova vita onesta”. Maso, che è comparso recentemente in tivù, ha tre possibilità: accettare l’eredità, rifiutarla oppure accettare con riserva. Quest’ultima opzione permetterebbe di conoscere l’esatta entità dell’eredità e poi decidere se accettarla. E pensare che aveva ucciso per l’eredità.