NPS, una sigla che ora ci mette paura Le Nuove Sostanze Psicoattive sempre più “dentro” il mondo giovanile: e le conseguenze?

Il fenomeno delle NPS (Nuove Sostanze Psicoattive) sta assumendo sempre più rilevanza, in termini di sanità pubblica, affiancandosi e sovrapponendosi (con la poliassunzione) a quello delle sostanze psicotrope più conosciute, che possiamo
oramai definire “tradizionali” come eroina e cocaina.
Per NPS si intende un ampio gruppo di molecole, in perpetuo cambiamento, principalmente di natura sintetica, caratterizzate da proprietà farmacologiche e tossicologiche estremamente insidiose per la salute psicofisica di chi le assume. Si tratta di sostanze in grado di modificare lo stato psicofisico di un soggetto: rispetto ad attenzione, percezione, umore e
comportamenti.
Le NPS appartengono a particolari gruppi strutturali come i cannabinoidi e i catinoni sintetici, gli oppioidi, le triptamine, le piperazine, le arilcicloesilammine e le fenetilammine, ma si differenziano rispetto alle molecole base, già presenti nelle tabelle dell’ONU, per mirate modifiche molecolari in grado di conferire a questi analoghi di struttura una connotazione di completa autonomia, sia sotto il profilo chimico-tossicologico che naturalmente dal punto di vista legale.
Chi le assume non ne può conoscere gli effetti sul sistema nervoso centrale, né i dosaggi massimi, oltre i quali si rischia l’overdose, appunto perché sempre in continua metamorfosi. E’ difficile individuare con esattezza i sintomi che ognuna di queste sostanze può provocare nei soggetti che ne fanno uso, ma alcune di queste hanno effetti simili agli allucinogeni, e possono esacerbare o provocare psicosi.
Gli esiti prodotti dall’assimilazione di queste sostanze possono essere gravi e portare a conseguenze drammatiche, come avvelenamenti acuti e decessi. Il consumo di queste sostanze è ormai considerato, a livello internazionale e nell’ambito delle istituzioni comunitarie una reale emergenza, che si vuol fronteggiare con nuove strategie e appropriati strumenti giuridici in fase di predisposizione.
Le NPS vengono identificate dallo SNAP (Sistema Nazionale di Allerta Precoce) del Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, coordinato dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità.
L’identificazione è il primo passo per mettere a punto metodiche analitiche specifiche per tali sostanze e mettere in condizione i laboratori delle Forze dell’Ordine, delle
Medicine legali e degli Ospedali di poter riconoscere un’intossicazione dovuta a queste sostanze e poter intervenire con procedure salvavita.

Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta