Novax Djokovic, un pessimo esempio – di Giorgio Pasetto Un messaggio sbagliato dal comportanento del fuoriclasse agli Open d’Australia

Lo sport è politica e la politica condiziona pesantemente lo sport, intrecciandosi anche con il business. In Australia la campagna vaccinale è oggi oltre il 90% della popolazione per le due dosi e in crescita esponenziale per il booster.
A breve inizieranno gli Australian Open di tennis e il n.1 al mondo aveva rifiutato di rivelare se fosse vaccinato o no contro il Covid. Dopo una vicenda legale che ha coinvolto l’opinione pubblica mondiale e che non sta a noi giudicare, è arrivata l’esenzione con cui potrà (forse) aggirare l’obbligo vaccinale.
Novak Djokovic prenderà parte, come testa di serie numero uno, alla prima prova del Grande Slam, al via il 17 gennaio a Melbourne.
Craig Tiley, il direttore dello Slam Down Under, era stato chiaro: “per poter giocare a Melbourne Park i tennisti devono essere completamente vaccinati”, ma a quanto pare ora è possibile partecipare anche nel caso in cui si ottenga un’esenzione: politica e business.
Il campione serbo è già da tempo stato eletto idolo dei no-vax, per le sue posizioni contro il vaccino fin dall’inizio della pandemia. Djokovic invia consapevolmente, al mondo, un messaggio potenzialmente pericoloso, soprattutto in questo momento, in cui tutte le nazioni stanno facendo i conti con l’avanzata della variante Omicron e le immunizzazioni sono fondamentali per evitare un nuovo collasso dei sistemi sanitari.
Messaggi diversi sono arrivati da molti altri sportivi di altissimo livello, che ne hanno invece sottolineato l’importanza del vaccino:
“La vaccinazione è molto importante ed è l’unico modo per debellare questa piaga. Non c’è motivo contro i vaccini che valga la sofferenza e la frustrazione di questo periodo di pandemia. Quindi, per favore, continuate a vaccinarvi!”, così dichiara il nostro nazionale Danilo Gallinari, giocatore di basket in NBA.
Una posizione completamente opposta a quella di Djokovic, che per onore di cronaca, nel giugno 2020, dopo pochi mesi di pandemia, si era improvvisato organizzatore di tornei di tennis con la convinzione che fosse sbagliato rimandare ancora il ritorno alle attività agonistiche. Il suo Adria Tour si era però trasformato in un focolaio di contagi, tanto che lui stesso e la moglie risultarono positivi. Un pessimo esempio per tutti.
Prendo la “pallina” al balzo per introdurre il prossimo referendum per la legalizzazione dell’eutanasia che i cittadini saranno chiamati a votare in primavera: l’eutanasia rappresenta invece un diritto di scelta individuale, che non coinvolge minimamente la collettività.
Tornando all’obbligo vaccinale, sono consapevole che per alcune persone possa essere percepito come una forzatura, ma tale imposizione trova la sua giustificazione in un contesto collettivo di tutela della salute pubblica.