“Siete portatori di quel patrimonio immateriale del paese che si chiama fiducia”, ha detto Angelino Alfano ai circa 1.500 notai venuti a Verona per la tre giorni organizzata a VeronaFiere per il 51o congresso nazionale del notariato. “Siete presidio di legalità per il nostro paese”, ha aggiunto il ministro alle riforme Elena Boschi. E in Gran Guardia, dopo gli interventi di Nicola Marino, presidente del Comitato Esecutivo del Congresso e del presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Salvatore Lombardo sono così ripresi i lavori dedicati al tema degli “Affetti e patrimonio nella famiglia che cambia”. Così si è parlato di diritti ereditari e di programmazione. La mattinata è stata moderata dal giornalista Rai Andrea Vianello. Nel dibattito si sono succeduti gli interventi di Enrico Costa, ministro degli Affari regionali e Autonomie con delega alla Famiglia, di Renato Mason, segretario della CGIA di Mestre, di Michele Sesta, ordinario di Diritto civile all’Università di Bologna, di Enrico De Mita, emerito di Diritto tributario, dell’Università Cattolica di Milano e Editorialista del Sole24Ore, dell’imprenditore Pietro Marzotto, per chiudere con Enrico Sironi, consigliere nazionale del notariato. E’ stata l’occasione per ribadire l’impegno nell’azione intrapresa dal Governo per ripensare e riorganizzare il sistema della giustizia, ridisegnandone i lineamenti secondo le esigenze di una società economicamente e socialmente avanzata. Del resto, i recenti interventi normativi, le spinte sociali, l’evoluzione delle modalità di applicazione dei principi costituzionali dell’uguaglianza, della solidarietà e del diritto al pieno sviluppo della persona impegnano sempre più il giurista nella ricerca di strumenti e soluzioni più aderenti ai reali bisogni dei cittadini.
Nella seconda tavola rotonda si è parlato di “contratti di convivenza e patti prematrimoniali nell’evoluzione del diritto interno ed europeo” con Maura Simone, della Direzione centrale per le statistiche sociali e il censimento della popolazione, ISTAT; Salvatore Patti, ordinario di Diritto privato all’Università La Sapienza di Roma; Marina Castellaneta, associato di Diritto internazionale all’Università di Bari; Giacomo Oberto, giudice del Tribunale di Torino; Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani e Albino Farina, vice-presidente del Consiglio nazionale del notariato. Così, con il proprio congresso nazionale, la categoria notarile ha inteso porre al centro dell’attenzione una riflessione alta sulle dinamiche del diritto di famiglia e sui suoi riflessi patrimoniali ed ereditari, per individuare percorsi negoziali idonei ad affrontare la complessità del fenomeno, sollecitando al contempo la comunità dei giuristi, la società italiana ed il mondo politico a chiedersi, anche alla luce delle esperienze internazionali e del diritto dell’Unione Europea, se sia sufficiente il lavoro di interpretazione della scienza giuridica, teorica e pratica o non siano maturi i tempi per un nuovo intervento riformatore. Il notaio, giurista di prossimità, ben conosce le preoccupazioni ed i desideri di molti cittadini che chiedono soluzioni contrattuali per rispondere ad aspirazioni, desideri ed esigenze multiformi, anche di carattere patrimoniale. Ad oltre quarant’anni dalla riforma del diritto di famiglia, l’evoluzione dell’istituto familiare ed il diffondersi di formazioni sociali basate sui rapporti affettivi sono fenomeni che toccano il vissuto del nostro Paese, sollecitando dibattiti, domande e richieste spesso nuove.