Nel Veneto ci sono 220 mila nuovi poveri grazie al patapunfete di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Alcuni di questi le hanno provate tutte prima di arrendersi all’idea di essere stati fottuti. Chi in banca con la siringa, chi con la pistola per farsi pagare un bonifico, tante le reazioni, poche in proporzione al numero di persone coinvolte. Purtroppo c’è anche chi non ce l’ha fatta ad accettare la sconfitta come Antonio Bedin, risparmiatore per un’intera vita, perito chimico di 69 anni, per 35 lavoratore alla Ferroli di San Bonifacio. Aveva messo tutto nella banca presieduta da Gianni Zonin e tutto ha perduto. Così ha deciso di farla finita e si è sparato. Pensare che una persona che ha lavorato per una vita si uccide perchè gli hanno rubato il frutto delle sue fatiche mi fa orrore. Mi fa ancora più orrore pensare che Gianni Zonin se la spassa tra le sue tenute siciliane, toscane, africane, thailandesi e ungheresi, tanto per citarne alcune. Con le cassette di sicurezza di Dubai, Ginevra, Amsterdam, New York piene di preziosi. Mi fa orrore pensare che c’è gente così ancora in circolazione e a piede libero che frequenta i salotti in di mezza Europa. La giustizia terrena non se ne vuole occupare. Per fortuna esiste quella divina.