Alcune considerazioni non richieste. Il sindaco, in ordine, afferma di voler rendere la città «più vivibile»; che le fasce orarie della ztl non verranno ampliate a differenza, forse, di quelle dei taxi per i quali «si sta lavorando per estendere il servizio a più turni con la stessa auto». E ancora. Sboarina sottolinea che gli esercenti del centro che chiedono di far avvicinare un po’ di più i clienti con la macchina sono già stati graziati da quest’amministrazione che «ha impedito la nascita di nuovi centri commerciali»; sostiene poi che non avrebbe senso apportare modifiche alla zona a traffico limitato dal momento che le richieste tramite l’App creata dal Comune per entrare in centro di sera sono mediamente solo 7 a fronte delle 150 deroghe messe a disposizione. Infine, per rivendicare il suo buon operato, il sindaco sottolinea che Verona ha ricevuto grande lustro dall’arrivo del Giro d’Italia in Arena, dalla mostra di Goldin in Gran Guardia, dal Calendario Pirelli, e auspica l’allungamento della stagione lirica fino a settembre. Ah, dimenticavamo: il Mobility Day, secondo il “dominus” di Palazzo Barbieri, è stato un successone. Partiamo dalla fine. Il Mobility Day è stato sicuramente un trionfo, non v’è dubbio, e infatti sommato al sistematico blocco del traffico domenicale dovuto alla pletora di maratone e scampagnate sul cemento di cui è zeppa l’agenda ha mandato in giuggiole lavoratori e turisti, la cosa è nota. Il Giro d’Italia è una trentina d’anni, merito della famiglia Sanson, che proietta Verona nel mondo. Goldin, grande professionista, non è certo una novità da queste parti. Il Calendario Pirelli è pieno di belle fanciulle, ben vengano, ma che valore aggiunto dà alla città? L’allungamento della stagione lirica non rischia di togliere quell’unicità legata al periodo estivo? Capitolo App: se le richieste d’entrata in centro nella fascia serale sono soltanto 7 al giorno, forse non è perché per la gente è una seccatura dover smanettare col telefono ogni volta che ha bisogno di avvicinarsi alla città con l’auto? Il resto potrebbe farlo la paura che la procedura non vada a buon fine e che la distesa di telecamere in entrata e in uscita presenti il salato conto. Inoltre, ci permettiamo di evidenziarlo, se i numeri sono tali significa che l’App è stato un fiasco totale. Capitolo negozi di vicinato: vanno fatti morire tutti fino all’ultimo? È sufficiente bloccare la nascita di nuovi centri commerciali per mettersi il cuore in pace? Che poi, tanto per citare Adigeo, che concorrenza potrà mai fare a una bottega tipica di alimentari o di prodotti fatti a mano? Più taxi in giro per la città? Ben vengano, ma il vero problema è che costano un occhio della testa. E infine: una città più vivibile? Non vediamo l’ora! Qual è il progetto? Una decina di migliaia di visitatori in più ai banchetti di Natale e una nuova maratona tra giugno e agosto? Nel frattempo in piazza Erbe imperversano le “cinesate” e i nostri piassaroti, maestri di frutta e verdura, sono considerati sempre di più l’ultima ruota del carro.
A.G.