Nonostante non siano passati i canonici 14 giorni dall’ultimo Dpcm, il premier Giuseppe Conte annuncia alla Camera dei deputati – e replicherà oggi pomeriggio al Senato – che occorre «attuare ulteriori misure» che vanno «modulate in base a territori» e in modo «differenziato» assumendo come riferimento il «più elevato rischio di tenuta sanitaria» nelle Regioni.
Nonostante non siano passati i canonici 14 giorni dall’ultimo Dpcm, il premier Giuseppe Conte annuncia alla Camera dei deputati – e nel pomeriggio al Senato – che occorre «attuare ulteriori misure» che vanno «modulate in base a territori» e in modo «differenziato» assumendo come riferimento il «più elevato rischio di tenuta sanitaria» nelle Regioni.
Dopo la pesante discussione delle ultime ore con le Regioni, quindi, il premier conferma alle Camere che il Dpcm prossimo al varo (entro mercoledì) non avrà un «regime restrittivo nazionale e indistinto».
Un’ordinanza del ministro della Salute delle prossime ore individuerà, spiega Conte, «tre aree con diversi scenari», con le rispettive misure che scatteranno in modo automatico in base alla gravità di rischio. Le restrizioni (e gli alleggerimenti), quindi, scatteranno in automatico in base al passaggio di una Regione da un’area di rischio all’altra. Passaggio che sarà indicato dal ministero della Salute in base ai report dell’Istituto superiore di sanità.
Il premier non spiega quali sia la soglia massima delle restrizioni, ma si intuisce che alcune Regioni si avvicineranno ad un vero e proprio lockdown, e che alcune già siano a un passo dallo scenario di restrizione massima: Lombardia, Piemonte, Calabria, Emilia Romagna e provincia di Bolzano. Poco sotto, Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto. Le altre sono a rischio moderato con possibilità di salire di livello entro un mese. Nell’ultima riunione, i governatori hanno chiesto che non sia mai previsto, anche nello scenario limite, la chiusura delle attività produttive. Di sicuro nella massima area di rischio la scuola sarà completamente in presenza e ci saranno blocchi alla mobilità personale.
Per l’intero territorio nazionale, nelle Regioni in cui non si segnalano rischi gravi, Conte annuncia le seguenti misure: nei giorni festivi e prefestivi chiusura dei centri commerciali, chiusura dei corner per scommesse e azzardo presenti in locali di altri tipo, chiusura di musei e mostre, riduzione sino al 50% della capienza dei mezzi pubblici, limite agli spostamenti da e verso le Regioni a rischio, didattica a distanza per la scuola secondaria.
Per quanto riguarda l’ipotesi di un coprifuoco nazionale, Conte parla di «limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda»: si parla delle 21, ma il tema resta indefinito.