Non è sindrome di Kawasaki ma un’altra infiammazione Si chiama Mis-C e può avere anche conseguenze molto gravi

Nei primi tempi della pandemia causata dal Sars-CoV2 si era pensato che i bambini fossero immuni dall’infezione CoVid-19 di cui è responsabile: in effetti casi non se ne registravano.
Alcuni bambini contagiati dal coronavirus hanno invece sviluppato un’infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite) che in prima battuta è stata scambiata per la sindrome di Kawasaki. Ma non si trattava di questa malattia, ma di una forma di vasculite nuova che è stata chiamata Mis-C, dalle iniziali della locuzione inglese Multisystem Inflammatory Syndrome in Children (sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini). A scoprirne i meccanismi è stato un team di ricercatori dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma in collaborazione con il Karolinska Institutet di Stoccolma.

Il dottor Paolo Palma (foto) pediatra immunologo parla della differenza tra le due malattie, dei benefici che potranno derivare dalla scoperta.
“La Mis-C è un’infiammazione generalizzata che si sviluppa in seguito all’infezione causata dal Sars-CoV-2. Anche in questo caso si ipotizza che abbia una parte di responsabilità la componente genetica, che determina una vulnerabilità naturale nei suoi confronti. I sintomi base sono del tutto simili a quelli della sindrome di Kawasaki, con tre differenze sostanziali rappresentate da: produzione di autoanticorpi che vanno ad aggredire direttamente il cuore e, più di preciso, il ventricolo sinistro; superiore aggressività della malattia; disturbi intestinali (l’infiammazione si estende all’intestino e ne altera il funzionamento); shock (è una grave condizione in cui tutti gli organi vengono compromessi e può portare a morte)”.