Non disturbare chi vuole fare. Il discorso della Meloni a Montecitorio Questo il motto del suo Governo per battere la burocrazia. Elogio alle donne che l’hanno preceduta, da Tina Anselmi a Nilde Iotti. Mai simpatie per i regimi, fascismo compreso

GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

“Sono la prima donna incaricata come premier, provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog. Lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di ministri, con la fiducia e il lavoro di chi voterà favorevolmente, e con gli spunti che arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro”. E’ quello che ha detto la premier Giorgia Meloni concludendo il suo intervento alla Camera per le dichiarazioni programmatiche e il voto di fiducia.
Tanti i temi toccati dalla tregua fiscale al semi presidenzialismo, l’immigrazione e naturalmente i temi economici. Meloni ha ricordato anche quelle donne che “hanno costruito quella scala che oggi permette a me di rompere il tetto di cristallo”. “Ringrazio le donne che hanno osato, per impeto, per ragione per amore, come Cristina, Rosalie dei Mille, come Alfonsina contro i pregiudizi. E ancora Grazia, Tina, Nilde, Oriana, Samantha Chiara’’.