“Non abbiamo attaccato l’Ucraina” L’incredibile affermazione di Lavrov, ministro degli Affari Esteri, ai colloqui di “pace”

Non ci sono grandi spiragli dopo il terzo round di incontri tra Russia e Ucraina. “Nell’incontro abbiamo “affrontato la questione del cessione il fuoco di 24 ore per risolvere la maggior parte delle questioni urgenti dal punto di vista umanitario.Non abbiamo fatto progressi su questo purtroppo, sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia”. Lo ha detto il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba in conferenza stampa dopo l’incontro con il ministro russo Lavrov. Anche sull’apertura dei corridoi umanitari da e per Mariupol Kuleba ha detto che “sfortunatamente Lavrov non è stato in condizione di impegnarsi. Sono pronto a incontrare nuovamente Lavrov se ci saranno prospettive concrete”, ha aggiunto.
PARLA LAVROV. “Abbiamo avuto la conferma che non abbiamo alternative”, ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov, al termine dell’incontro con l’omologo ucraino Kuleba in Turchia. “Coloro che riempiono l’Ucraina di armi devono capire che sono responsabili delle proprie azioni”, ha detto il ministro russo. “Non abbiamo attaccato in Ucraina. In Ucraina si è creata una situazione che ha creato una minaccia a Mosca, abbiamo fatto vari appelli ma nessuno ci ha ascoltato”, ha aggiunto Lavrov. “Questi contatti non possono esser usati per sostituire o svalutare i negoziati principali sul territorio bielorusso”, ha fatto sapere il ministro degli Esteri russo. “Non voglio credere che possa iniziare una guerra nucleare”, ha detto Lavrov.
“SUBITO LA TREGUA’. In una telefonata fra Olaf Scholz, Emmaneul Macron e Vladimir Putin, “Germania e Francia hanno chiesto una tregua immediata”. È quanto si apprende da fonti del governo tedesco. “Scholz e Macron hanno insistito sul fatto che la soluzione a questa crisi debba arrivare dalle trattative fra Ucraina e Russa”. I tre leader hanno inoltre deciso di sentirsi di nuovo nei prossimi giorni. E sempre in Turchia è in arrivo il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Discuterà “della questione urgente di garantire la sicurezza e la salvaguardia degli impianti nucleari in Ucraina”.
NO AI FUNERALI. Funerali vietati in Russia per i soldati caduti nella guerra in Ucraina. Sarebbe questa la dispozione imposta da Mosca per «non scatenare il panico» tra le famiglie. A confidarlo è stata una donna alla Novaya Gazeta, uno dei pochi periodici russi liberi ed indipendenti. “Ci hanno detto che non avremo il corpo del nostro caro indietro finché tutto non sarà finito».