Cara redazione,
penso di esprimere il parere di un mondo intero, quello del teatro, della danza, diciamo dello spettacolo in generale. Io sono un attore (sì, mi definisco così, questa è la mia vita) teatrale, di una delle tante realtà veronesi, pesantemente penalizzate, come del resto in tutta Italia, dai recenti provvedimenti. Non sto qui a dire che “a teatro non ci si contagia” eccetera eccetera. Altri lo hanno già detto, evidentemente interessa poco a chi deve decidere. Mi limito a osservare che, mentre si parla di “cultura come bene da difendere”, si fa di tutto per affossarlo.
Ma vengo al dunque: sabatosera, senza lavori teatrali, senza pizza da mangiare con gli amici, accendo la Tv e, Rai 1, manda in onda “Ballando con le stelle”. “E’ registrato, una puntata vecchia”, penso.
Invece no, puntata nuovissima. In diretta. Con i flash della settimana, dove si vedono i vari protagonisti ballare, durante le prove, senza mascherina, senza alcuna distanza (anzi), in barba ad ogni provvedimento compreso nel dpcm.
Allora, mi chiedo: perchè due pesi e due misure? Perchè questa differenza di trattamento? Perchè là lo show può continuare ? Perchè noi, “poveri” attori di provincia, siamo costretti a cambiare lavoro? Forse perchè non abbiamo sponsor alle spalle, santi in paradiso?
Io credo che tollerare questo sia una grave offesa a un mondo che, lo ripeto, rischia di scomparire. Non ce l’ho con “Ballando con le stelle” e con Milly Carlucci, per carità. Ma se c’è una regola, questa deve valere per tutti. O no?
Marco, Verona
Gent. sig. Marco,
la sua non è l’unica osservazione sul tema, che ci è pervenuta. Al punto che abbiamo deciso di aprire un sondaggio per capire cosa ne pensa la gente.
In realtà, c’è da essere indignati, di fronte a una scelta come questa e sorprende che a farla sia la Tv di Stato. Che, per la sua stessa funzione, dovrebbe essere la prima a intercettare i pensieri della popolazione.
Non si spiega, tra l’altro, come sia possibile, venendo al nocciolo del problema, tollerare che vada in onda una trasmissione come questa, quando in tutta Italia sono aboliti tutti gli spettacoli teatrali, di danza. I cinema sono chiusi.
Certo, non viviamo sulla luna, ma è facile capire che dietro ci siano pressioni enormi, sponsor influenti, esigenze di share e via discorrendo. E che l’obiettivo sia arrivare in fondo, a qualsiasi costo, visto che non mancano molte puntate.
Ma, ci chiediamo, come lei: il rispetto della gente? Delle regole? Delle istituzioni? Di un mondo che rischia di scomparire?
Sa una cosa, caro Marco? Forse di questo, interessa poco a chi (purtroppo) detiene le leve del comando. “Parole, parole, parole”, cantava Mina.