“Noi, impreparati di fronte al Covid” Lo ammette Ilaria Capua: "La comunità scientifica non era pronta per la pandemia" "Oggi non dobbiamo pensare che il vaccino possa essere il solo rimedio, è un errore"

Il mondo sta vivendo una nuova ondata di Covid-19. La curva dei contagi, con l’arrivo delle basse temperature, è tornata a risalire. La virologa Ilaria Capua non è ottimista a fronte dei dati degli ultimi giorni. Continuando così, infatti, neanche l’arrivo di un vaccino riuscirebbe ad uccidere totalmente il virus e porre fine alla pandemia.

Ilaria Capua ha fatto il punto sull’emergenza Covid-19. Il bilancio è allarmante: “Il virus è lo stesso, non si è indebolito ma nemmeno incattivito, quindi la popolazione virale è abbastanza stabile dal punto di vista genetico. Abbiamo 9 mesi di esperienza alle spalle per la gestione dei pazienti e poi dei comportamenti da tenere“.

Serve, dunque, continuare a seguire le norme igienico-sanitarie dettate dagli esperti: “Mascherina, ovvero proteggersi la parte del viso dove ci sono quei recettori che rappresentano la scarpa dove il virus infila il piede. Tenere le mani pulite perché le mani toccano tutto e poi il distanziamento: il virus non ha le ali, la sana distanza salva perché la stragrande maggioranza della carica virale non è in grado di fare metri e metri. Queste tre cose insieme funzionano bene. La forza della catena di prevenzione dipendono dalla forza dell’anello più debole. Dobbiamo dare il buon esempio“.

Il rispetto di queste regole, tuttavia, non è semplice soprattutto in alcune circostanze, come nei mezzi di trasporto: “E’ vero – ammette Capua – Teniamo presente che ognuna di queste misure abbatte il rischio di contagio. Dobbiamo mettere in pratica all’occorrenza queste regole, altrimenti il Paese muore, non solo l’Italia.
Bisogna trovare insieme la forza di reagire a questo attacco: è uno sciame virale. Adesso bisogna stringere i denti e andare avanti“.

Neanche il vaccino, da solo, secondo la virologa, potrà annientare completamente il virus: “Siamo in mezzo a un’emergenza pandemica anche molto diversa dalle precedenti, noi come comunità scientifica non eravamo pronti. Abbiamo fallito completamente nel sottolineare questo rischio e non c’era nemmeno un piano pandemico. Il vaccino – sottolinea Capua – non sarà la soluzione. Bisogna toglierselo dalla testa. Non ci sarà per tutti e quando esisterà sarà utilizzato in modo strategico: i più fragili e poi sia gli operatori sanitari che nei settori chiave. E’ illusorio credere che supereremo l’inverno con il vaccino: inizierà a essere presente nella popolazione in primavera e noi saremo pronti per il prossimo inverno con il vaccino, questa è la mia speranza. Purtroppo, anche noi abbiamo dovuto imparare certe cose e fare i conti con un nemico che non conoscevamo e che in parte non conosciamo ancora”.