“Noi giochiamo a golf”. In Italia no…

Mascherine, disinfettanti, restrizioni e partenze distanziate. Così in Austria da ieri s’è tornati a giocare a golf dopo il lockdown richiesto dalla pandemia di coronavirus. «Priorità alle discipline che non prevedono il contatto fisico», l’annuncio di Werner Kogler, vice-cancelliere e ministro dello Sport austriaco.
E così tra i primi impianti a riaprire anche i circoli di golf. Club House però chiuse, così come gli spogliatoi. E gioco in sicurezza tra distanziamento sociale, mascherine e palline non intercambiabili. Anche in Austria s’è tornati a giocare a golf, «disciplina dove il contatto – come spiegato ancora da Kogler – è nella natura stessa dello sport».
Ora la medesina decisione è attesa anche in Italia e non solo. “Non capiamo – dicono in Federgolf – come mai in Italia non si sia deciso lo stesso. Il golf è uno sport che di per sè prevede esattamente tutto quello che è considerato “norma di sicurezza”. Non c’è affollamento, il distanziamento è naturale, si gioca in ampi spazi, all’aria aperta, tutte condizioni ritenute favorevoli, eppure da noi ancora non è prevista la possibilità di riaprire i circoli. Una decisione inspiegabile.