Noi, cresciuti a “pane e Tutto il calcio minuto per minuto, ci scopriamo oggi un po’ più che vintage…Perchè “Tutto il calcio” compie 60 anni e allora se l’hai ascoltato, se non vedevi l’ora che cominciasse, vuol dire che non hai più vent’anni…
Noi, che accendevamo la radio alle 15.10, perchè allora, “Tutto il calcio” ti dava soltanto i secondi tempi e tu morivi dalla voglia di sapere che cosa faceva il Verona, come andava il Milan, chi aveva segnato dell’Inter…
Noi che andavamo allo stadio con la radiolina all’orecchio, perchè sì, guardavi il Verona giocare, ma volevi sapere anche degli altri, di Rivera e di Riva, di Juliano e Bulgarelli, di Anastasi e Boninsegna…
Noi che siamo diventati grandi cercando di imitare Enrico Ameri e Sandro Ciotti, Roberto Bortoluzzi dallo studio centrale e tutti gli altri inviati negli stadi d’Italia, abbiamo sognato con loro, gioito con loro, imprecato con loro…
Noi che non avevamo altra occasione di ascoltare calcio, nè tantomeno di guardarlo in Tv, perchè all’epoca c’era solo un tempo di una partita, alle 7 e un quarto della sera e non sapevi fino all’ultimo che cosa la Rai t’avrebbe fatto vedere…
Noi che stavamo là, incollati alla radio, fino all’ultimo minuto, cioè fino al novantesimo perchè allora le partite duravano proprio 90 minuti, mica come adesso che non sai mai quando finiscono…
Noi che abbiamo amato quel calcio, di sicuro in biancoenero, ci scopriamo oggi più ricchi di immagini e di gol, ma più poveri di fantasia e di semplicità. O forse, ma sì, siamo soltanto più vecchi. (r.t.)