Noi, cresciuti a pane e Sandro Ciotti Noi, il “popolo” di Tutto il calcio, stravolti da Dazn e Sky, telecomandi e “pacchetti”

Noi che siamo cresciuti aspettando “Tutto il calcio minuto per minuto”. Domenica pomeriggio, perchè allora si giocava soltanto allora. E ti facevano sentire solo il secondo tempo, così avevi il cuore in gola quando Roberto Bortoluzzi dallo studio centrale, dava i risultati dei primi tempi e poi passava la linea a Sandro Ciotti, Enrico Ameri, roba da brividi a ripensarci adesso…
Noi che siamo cresciuti aspettando le 7 e un quarto della sera, perchè solo allora la Rai mandava in onda un tempo (sì, esatto, 45 minuti…) di una partita e tu non sapevi neppure quale fosse. Però c’era ed era l’unico calcio che potevi vedere…
Noi che siamo cresciuti aspettando la “Domenica Sportiva”, prima ancora che arrivasse “”90’ minuto”. Non vedevi l’ora che arrivassero le 10, perchè solo allora potevi vedere tutti i gol, i risultati, le classifiche…
Noi che dalla domenica sera “saltavamo” direttamente a “Mercoledì sport”, l’unica finestra dove ancora (qualche volta, mica sempre…) trasmettevano calcio (Coppe, amichevoli internazionali…) e te la “aprivano” soltanto alle 22, così ti toccava pure andare a letto tardi e al mattino la sveglia suonava per la scuola…
Noi che abbiamo persino imparato tutto del campionato jugoslavo, perchè il sabato pomeriggio, a un certo punto, Capodistria mandava in onda Hajduk Spalato- Dinamo Zagabria, o Vojvodina-CrvenaSvezda. E tu ti scoprivi a conoscere tutto di Surjak e Acimovic, pur di vedere un po’ di calcio…
Noi che non sapevamo che un giorno, neanche poi così lontano, saremmo stati sommersi, travolti, stupiti. E avremmo dovuto fare i conti con Sky, con le partite in chiaro e con quelle in scuro, poi con Dazn e Amazon Prime, col pacchetto completo e con quello incompleto. Noi che abbiamo più telecomandi che voglia di vederlo, ‘sto calcio. Ti siedi sul divano e non sai se stai accendendo la Tv o far partire il decoder, se stai andando su Sky o se quello serve solo per accendere l’aria condizionata.
Noi che ricordavamo il calcio della domenica pomeriggio, giocavano tutti alla stessa ora e adesso non sai mai quando cavolo gioca la tua squadra, se è in anticipo il venerdì, il posticipo del sabato, l’anticipo della domenica o se è “spalmata” sul lunedì sera.
E anche quando l’hai scoperto, devi poi vedere se l’abbonamento a TimVision, ma sì, quello che hai fatto l’altro giorno, comprende anche quella partita, oppure quella la fanno solo su Infinity Prime. E se nel frattempo la tua squadra è retrocessa in B, devi tornare a Sky, che un anno fa ignorava la B e adesso invece (la volpe e l’uva, no?) te la presenta come fosse la Champions League.
Noi che saremo anche un po’ avanti con gli anni, ma abbiamo sempre amato le cose semplici. Le partite alla stessa ora. I portieri con la maglia nera. Le telecronache a una voce perchè a quelli come Pizzul (o Martellini, o Ciotti eccetera eccetera…) non serviva di sicuro la seconda (o la terza…) voce.
Noi che ci prende un po’ d’ansia ogni volta che c’è una partita che vorresti vedere e non sai mai se poi Dazn te la fa davvero vedere oppure se c’è qualche “interruzione video, ci scusiamo per l’inconveniente”.
Noi che non abbiamo dubbi, ma proprio neanche uno. Come stavamo bene, allora…

Raffaele Tomelleri